In difesa della continuità del programma comunista
189 pagine
"Il partito è al tempo stesso un fattore ed un prodotto dello svolgimento storico delle situazioni, e non potrà mai essere considerato come un elemento estraneo ed astratto che possa dominare l’ambiente circostante, senza ricadere in un nuovo e più flebile utopismo.
Che nel partito si possa tendere a dare vita ad un ambiente ferocemente antiborghese, che anticipi largamente i caratteri della società comunista, è una antica enunciazione, ad esempio dei giovani comunisti italiani fin dal 1912. Ma questa degna aspirazione non potrà essere ridotta a considerare il partito ideale come un falansterio circondato da invalicabili mura. Nella concezione del centralismo organico la garanzia della selezione dei suoi componenti è quella che sempre proclamammo contro i centristi di Mosca. Il partito persevera nello scolpire i lineamenti della sua dottrina, della sua azione e della sua tattica con una unicità di metodo al di sopra dello spazio e del tempo. Tutti coloro che dinanzi a queste delineazioni si trovano a disagio hanno a loro disposizione la ovvia via di abbandonare le file del partito".
Indice del volume:
- Tesi della Frazione Comunista Astensionista del PSI (1920)
- Tesi del PCd'I sulla tattica del partito (dette "di Roma", 1922)
- Tesi del PCd'I sulla tattica dell'Internazionale Comunista (1922)
- Tesi della Sinistra al III Congresso del PCd'I (dette "di Lione", 1926)
- Natura, funzione e tattica del partito comunista (1945)
- Tesi caratteristiche del Partito Comunista Internazionale (1951)
- Considerazioni sull'organica attività del partito quando la situazione generale è storicamente sfavorevole (1965)
- Tesi sul compito storico, l'azione e la struttura del Partito (dette "di Napoli", 1965)
- Tesi supplementari sul compito storico ecc. (dette "di Milano", 1966).