Lo Sputnik americano (7)
Invano abbiamo atteso qualche maggiore notizia sul terzo satellite lanciato in orbita da Cape Canaveral, dopo quelle sempre confuse dei primissimi giorni.
I dati forniti sono incompatibili tra di loro. È stato detto che quest'altro cilindretto marca Explorer, marca esercito (per distinguerlo dalla sferetta Vanguard, della marina) ha sgarrata la strada e passa troppo vicino alla Terra. Quindi, dopo avere dato notizie utili sull'alta atmosfera, cadrà presto.
Ma i dati sono questi: tempo di rivoluzione 115' 7''. Massima altezza km 2.781, ossia meno del Vanguard. Si è detto poi per l'altezza minima il giorno del lancio (26 marzo 1958) che era di 200 km, poi la si è rettificata due giorni dopo a soli 179, ossia meno di tutti i satelliti russi o americani.
Abbiamo fatto il solito calcolo. Data la costante usata (che non è quella di Newton ma quella kepleriana nel caso della Terra corpo fisso attraente, dedotta dalle cifre del satellite Luna) dato quel tempo, il semiasse maggiore dell'orbita è di km 7.933. La distanza apogea, data dalla massima altezza annunciata più il raggio terrestre, è 9.159 km. Fatta la sottrazione la distanza perigea risulta di 6.707 km, ossia l'altezza minima sarebbe 329 km; molto maggiore di quella denunciata in 179, o anche 200, sebbene sempre minore di tutti i precedenti tentativi. Se tanto mi dà tanto, la durata in aria dovrebbe essere circa quella degli Sputnik, poco meno. Perché tanta modestia, e tanto ermetismo, peggio di quello russo?
Questo silenzio strano, rotto solo per dire che il primo Explorer gira e trasmette dati preziosi, fa pensare che per altre ragioni l'America 3 si sia liquidato o perso subito, mentre nulla si sa del Vanguard, o America 2.
Intanto i russi annunziavano per questi giorni la caduta dello Sputnik II.
Forse quando queste righe saranno stampate la Terra sarà un poco a corto di satelliti artificiali, a meno che non sorga nei cieli l'atteso Sputnik III, che non dovrebbe essere "cancellato" come un esperimento nucleare, ovvero per voto di castità...
Da "Il programma comunista" n. 7 del 1958