Vera emulazione spaziale (16)

Bisognerà attendere maggiori notizie sulle prime ore di viaggio del razzo lunare-solare Pioneer 4 lanciato dagli Stati Uniti in concorrenza al Lunik russo. Per ora notiamo forti analogie nella presentazione dei due eventi. In un tempo preparatorio nei due casi si presentò come bersaglio la Luna, che si trattava di colpire, aggirare o almeno sfiorare. Quando poi si è dovuto confessare che una mira così precisa non è possibile, si è detto che il risultato era quello di superare la velocità di fuga e mandare il razzo oltre la possibilità di ritorno sulla Terra facendone un pianetino del Sole.

Adesso gli occidentali pare mettano in dubbio i dati comunicati dai sovietici circa il passaggio a breve distanza dalla Luna, dopo aver dovuto ammettere che il Pioneer è passato a non meno di 56.000 km.

In sostanza nessuno dei due concorrenti denunzia di errore le distanze calcolate e annunziate dall’altro, o almeno cerca di annunziare quelle determinate da lui. Perché tanta cavalleria? Per la stessa ragione che spingeva gli àuguri romani a sorridersi ogni volta che s’incontravano per strada: il comune fine di imbonire la generalità.

Tuttavia il razzo americano sembra più moderato. I russi pretesero che ilLunik raggiunse la distanza della Luna dopo 34 ore, mentre il Pioneer la avrebbe raggiunta dopo 41. A tale distanza la velocità del corpo allegata dai russi era di 8.670 km/ora, (ultima versione che commentammo) mentre per gli americani è di soli 7.240. Ora a tale distanze la velocità di un corpo partito dalla Terra alla minima velocità cosmica (di circa 40.000 km/ora) sarebbe di soli 5.300 km/ora. I russi avrebbero dovuto sparare il colpo con 3.370 km/ora in più (circa 1 km/secondo) e gli americani con 2.000 circa; mentre lo stesso von Braun avrebbe parlato di poco più della velocità di fuga.

I russi vantarono la distanza di 597.000 km in 62 ore, gli americani fino al momento in cui scriviamo questa nota annunziano 500.000 km in 55 ore e mezza; che per i russi sarebbero state solo 50. Noi, ammesse le ore, non crediamo alle distanze ed alle velocità che sono molto inferiori, e lasciamo incerta l’uscita per sempre dalla attrazione terrestre.

Comunque il ripiego propagandistico della entrata in un orbita solare (ma di che si tratta? di un posto prenotato in aereo?) non cela che una grossa frase ad effetto senza senso logico e scientifico: la Terra e tutti gli oggetti che su essa giacciono o si muovono o ne sono proiettati via sono in orbita solare colla stessa velocità propria della Terra, tripla di quella di lancio del Lunik e del Pioneer.

Una strana ma spiegabile solidarietà tra imbonitori spiega che le due parti non si rinfaccino queste banalità facilmente smontabili, e si rifugino emulandosi nello stesso intrigo di bugie.

Il contraddittorio, vantata arma del democratismo borghese, denunzia il suo storico fallimento quale arma per trovare la verità. Comunque va seguita la serie delle notizie che le due fonti emettono, per inserirvi una possibile modesta intuizione che domani potrà essere confermata da una nuova organizzazione sociale della ricerca e della critica scientifica. Questa potrà uscire solo da una catastrofe rivoluzionaria di questo mondo umano, a uno dei suoi più gravi svolti di cinica corruzione nel tristo momento che volge.

Da "Il programma comunista" n. 5 del 1959

Note

[1] In realtà sia il Pioneer che il Lunik erano il numero cinque della rispettiva serie. I primi quattro Lunik fallirono la missione prima di partire per difetti dei booster (razzi di spinta primaria) e i Russi tennero segreti i fallimenti; il loro lancio fu identificato dagli Americani il 1° Maggio, il 25 giugno, il 22 settembre e il 15 novembre del 1958. Delle tribolazioni del progetto Pioneer abbiamo già detto in una nota precedente.

La cosiddetta conquista dello spazio