Niente allunaggio morbido, solo allunaggio bluffistico (46)

La sonda russa Lunik 7 doveva toccare la superficie lunare alle 23 nostrane del giorno 7. Solo alle 13 del giorno 8 ottobre la radio ha detto che Mosca afferma che l'esperimento è fallito e la sonda si è infranta incontrando ad alta velocità la superficie del satellite.

Un esperimento fallito può essere tuttavia un esperimento tentato con serietà. Allunaggio dolce, o morbido, o attenuato, vuole dire avere un dispositivo in grado di rallentare la velocità del corpo, partito dalla Terra alla seconda "velocità di fuga", calcolata secoli addietro in oltre 11.000 metri al secondo ovvero 40.000 km all'ora. Per mezzo di razzi frenanti anteriori o di altro sistema capace di dare energia di contro spinta, verrebbe così condotto il corpo nel tratto finale fino a posarsi mollemente al suolo, duro o cedevole che sia. Tutti sanno, infatti, che di paracadute non c'è da parlare perché non vi è atmosfera. Abbiamo già visto che il corpo, lasciato invece libero, procederebbe con moto ritardato allontanandosi dalla Terra, e solo presso l'arrivo alla Luna riprenderebbe ad accelerare nella caduta per gravità lunare, sufficiente a portarlo a vari chilometri al secondo fino a farlo precipitare sulla superficie, mettersi in orbita attorno al satellite o perdersi nello spazio.

Il risultato sarebbe notevole, perché gli apparecchi posti sulla sonda resterebbero operanti e prenderebbero a trasmettere a terra dati sulle grandezze fisiche e perfino fotografie del paesaggio lunare. La televisione di casa potrebbe confermarci che lassù non vi è che morte e immobilità eterne; nemmeno una eruzione dei vulcani lunari avremmo fatto a tempo a vedere, per il lieve ritardo di alcuni miliardi di anni del nostro prestigioso incivilire.

Parliamo di serietà questa volta, perché pensiamo che gli scienziati sovietici si siano messi sulla via del vero. Fino ad oggi, nella gara tra russi ed americani, era comune lo scopo di imbottire con goffe propagande i crani dei terrestri legati a questo febbricitante pianeta. Ma da qualche anno i russi non mandano in su veicoli con uomini viventi, ma laboratori fisici di studio, la lunga serie dei Cosmos. Questi potrebbero sciogliere i dubbi sulla possibilità del volo umano fino alla Luna, o oltre.

È puro bluff quello degli americani, che pel 1970 o prima annunziano di dare il via al progetto lunare umano. Comunque, anche il loro piano comporta la tecnica sicura di un allunaggio morbido, per il veicolo minore che si staccherebbe dal più grosso, anche abitato, e messo in orbita, come il classico proietto della Columbiade del grande Giulio Verne, intorno al satellite.

Noi ci sentiamo solidissimi in una tesi, perché è di natura storico-politica. Finora russi ed americani sono stati alla pari nel volgare intento di farsi gioco speculando sull'interessamento popolare per le gesta dei cosmonauti, che per fare colpo esigono il navigatore, figlio di Giasone, dei Vichinghi, di Colombo e di Vespucci. Come altrimenti sarebbe scoperto il segreto di produzione delle americanate, ossia delle più spropositate balle concepibili? Tutto questo noi lo spieghiamo con la fame sacra dei velli d'oro, che nei millenni è sempre quella.

I russi hanno dato i loro tributi, come nel caso della sonda destinata al catastrofico impatto, che sparse sulla innocente Luna tanti emblemi sovietici, secondo il principio patriottico e mercantile della presa di possesso, per cui oggi e ad ogni buon fine la Luna sarebbe russa, anche se velli d'oro non se ne trovassero. Dunque la tesi storica del ballismo astrale, febbre della società borghese in putrefazione, la diamo per certa.

Possiamo oggi, nel dare ai russi un voto di preferenza, partire non da una tesi certa, ma da una buona ipotesi che abbiamo da tempo formulata, e che resta sotto il dubbio che sarà sciolto dal futuro.

La ipotesi timida era questa: apparecchi o robot inanimati che trasmettono informazioni per completare la conoscenza dell'universo sono sempre concepibili ed attuabili, salvo le spese e le fortune storiche per l'amore della scienza pura e non mossa da auree conquiste, di cui non v'è ancora esempio, e che è lontana assai.

Ma, dice la ipotesi, sotto punto interrogativo: a mille chilometri dal nostro pianeta ogni essere animale soccombe. Forse i russi lo sanno già, perché delle prove sperimentali possono averlo confermato. Allora non resta altro orizzonte che la stazione trasmittente; e problema primo è l'allunaggio morbido.

I piani americani restano nel raggio dello sfacciato bluff. Resta ad essi una sola versione, per un contenuto serio. Il viaggio umano alla Luna è puro fregnaccismo, ma il laboratorio spaziale umanato (manned) che gira a 200 km dalla sfera terrestre è una cosa possibile; la sua serietà è soltanto militare.

Storicamente e politicamente, un voto solo resta all'umanità: distruggere i mostri statali, e meglio i seri che i non seri.

Da "Il programma comunista" n. 18 del 1965

Note

[1] Questo paragrafo (da "Un esperimento fallito" a "perdersi nello spazio"), praticamente illeggibile nell'originale, è stato da noi un po' sistemato in sede di ribattitura, mantenendone ovviamente il significato.

La cosiddetta conquista dello spazio