Cani spaziali (49)

Secondo le notizie che giungono dalla Russia, i due cani spaziali, Brezza e Carboncino, sarebbero tuttora vivi, sebbene l'orbita che percorrono raggiunga un apogeo di 800 o 900 km, e tuttavia le notizie precisano che non viene annunziato se e quando i cani verranno fatti ridiscendere. Si conferma che si tratta di un esperimento decisivo prima del lancio di esseri umani in quanto si attraverserebbero le fasce di radiazione che si presumono pericolose per la vita biologica.

Intanto gli americani fanno un primo molto modesto esperimento col vettore Apollo per un breve lancio parabolico inferiore ad un'orbita intera e pur asserendo che si tratta di preparazione al viaggio umano nella Luna, e pretendendo che possa avvenire prima del 1970, ammettono che vi sarà una lunga tappa di esperimenti intermedi.

Chiudendo sui cani russi, siccome la distanza dalla Terra è ancora molto limitata, noi pensiamo che l'esperimento potrà essere questo: seguendo da terra lo stato fisiologico trasmesso dalle delicate apparecchiature, far discendere i cani un poco prima della morte per sottoporli a lunghi controlli dopo ridiscesi. Probabilmente i cani non sono rivestiti di tute che possano arrestare l'effetto dei raggi cosmici.

Da "Il programma comunista" n. 5 del 1966

Note

[1] Si tratta di Cosmos 110, che sostituì la missione umana Voskhod III. I cani rimasero in orbita 22 giorni percorrendo 330 rivoluzioni.

[2] La tappa non doveva essere così lunga, perché gli esperimenti per il viaggio lunare erano cominciati da più tempo di quanto si sapesse. Il primo modulo della missione Apollo fu messo in orbita quasi due anni prima, il 28 maggio del 1964, per la prova del vettore Saturno 1. Se l'incidente in cui morirono tre astronauti in una prova di partenza non avesse ritardato di ben 18 mesi il progetto, probabilmente gli americani sarebbero giunti sulla Luna prima del luglio 1969.

La cosiddetta conquista dello spazio