Numero 128, 3 giugno 2008

Come si alimenta il vampiro finanziario

Quello dei macchinari e impianti è da sempre il settore primario da cui il capitalismo trae la propria energia. L'immane settore finanziario non potrebbe sussistere neppure un momento senza attingere plusvalore da quello produttivo. La contraddizione, crescente, sta nella sottomissione del settore primario a quello "virtuale", che si autonomizza e comanda l'intera società. Il proletariato ha in mano un'arma formidabile e quando sarà in grado di utilizzarla sarà invincibile: secondo dati OCSE, il settore primario suddetto occupa nella sola area Euro (15 paesi su 27 UE) 3,5 milioni di addetti in 162.000 imprese con un fatturato di 165 miliardi di euro. Il 40% degli addetti sono in Germania, il 17% in Italia, il 10% in Francia, e gli altri seguono con cifre minori. Tutto il comparto fornisce da solo i 2/3 del surplus commerciale. Il mercato detta legge a economisti e governi, ma cosa mai potrebbe fare se la forza proletaria si manifestasse come forza per sé?

2005: L'autonomizzarsi del Capitale e le sue conseguenze pratiche

Luna di miele tra frazioni borghesi impotenti

In un'intervista a Repubblica, Bassolino plaude al clima di collaborazione con il governo e si lancia in analisi di carattere generale. Il problema sociale riguarda Napoli "ma riguarda anche altre città, a causa di fattori generali: la globalizzazione rende difficile il governo di alcuni processi... Si stanno rompendo corde profonde nel sentire umano e nello spirito di solidarietà. È un campanello d'allarme forte, che suona per tutti". Campanello d'allarme? A noi sembrano delle campane a morto il cui frastuono sovrasta il chiacchiericcio delle fazioni borghesi impotenti.

Dal fronte interno americano

La politiguerra americana contro il mondo ha necessariamente un fronte interno, e alla fine anche la società americana non può evitare di essere controllata militarmente. Uno degli aspetti del fronte interno è il contraccolpo della guerra sui veterani che, rovinati dalla lunga permanenza in "zona operativa" (cioè a massacrare civili), non riescono più ad inserirsi nella vita cosiddetta normale e muoiono a casa loro più che sui fronti d'Iraq e Afghanistan. Negli USA ogni giorno, mediamente, tra quelli che ricevono assistenza dal "Department of Veterans Affaires" 18 si tolgono la vita; ogni mese quelli che tentano il suicidio sono un migliaio. La citazione appropriata è fin troppo classica: nessun popolo può essere libero se contribuisce ad opprimerne altri.

2002: L'importanza del movimento americano contro la guerra

Festival del capitalismo zombie

Dal Festival dell'Economia di Trento, intitolato quest'anno Mercato e democrazia, arrivano alcune perle di saggezza. Sentite ad esempio questa: "Come democratici - dice Tito Boeri - non dobbiamo temere il mercato, che presuppone l'esistenza di regimi democratici". Giusto. In Russia al tempo di Stalin c'era mercato e il sistema di votazione ai soviet era "democrazia diretta" più capillare di quella occidentale. Anche il fascista Bottai sosteneva che il corporativismo fascista, annullando le classi, era la realizzazione della vera democrazia (e il fascismo era economia di mercato, eccome). O quest'altra, di Corrado Passera: "La democrazia va in crisi sia quando non riesce più a decidere, a rispondere all'esigenza dei cittadini, sia quando c'è la paura che si diffonde e che dobbiamo naturalmente fronteggiare per il futuro". Giusto anche questo. La dittatura democratica regge fintanto che la borghesia riesce a tenere a bada i propri sudditi. In caso contrario l'orpello democratico può andare in soffitta e spuntano leggi speciali, lager, ideologie apposite.

1947: Il ciclo storico del dominio politico della borghesia

Produttività, produttività e ancora produttività

Sforzi paralleli in tutti i paesi capitalistici hanno portato a notevoli aumenti della produttività (cioè del saggio di sfruttamento), dunque ad un incremento generale della produzione, che non si sa più dove collocare in un mercato mondiale diventato un'enorme palude. "La competitività, la capacità di crescita del paese dipendono dalla produttività: è su questo fronte che occorre concentrare intelligenza e azione", ha detto all'assemblea ordinaria della Banca d'Italia il governatore Mario Draghi. Maggioranza e opposizione applaudono unanimemente. Ma un momento: aumento della produttività vuol dire aumento della produzione per addetto, quindi meno occupati, meno salari e meno consumi.

1993: Capitalismo, produttività, disoccupazione

Flash mob a Londra

Quando in natura (e quindi nella società che ne fa parte) degli elementi di un insieme si agitano caoticamente e a causa del loro numero, posizione, qualità, ecc. superando una soglia critica, essi formano spontaneamente strutture ordinate a rete che gli specialisti chiamano robuste. E' quel che avviene con il fenomeno detto Flash mob. Seguendo un tam-tam su Internet, un gruppo di persone si riunisce all'improvviso in uno spazio pubblico, mette in pratica, per un breve periodo di tempo, un'azione qualsiasi, dileguandosi quando questa si conclude. A Londra è stata organizzata così - ovviamente senza permessi - una festa per protestare contro il "divieto di ubriacarsi" sui mezzi pubblici, intitolata Last Round on the Underground. Ci sono stati danneggiamenti, cariche della polizia e 17 persone fermate. Come in tanti casi analoghi, la rete organizzativa per preparare l'azione è anche il cemento per realizzarla contro chi cerca di impedirla, cioè contro lo Stato. Un piccolo esempio pratico di polarizzazione sociale, quel che tradotto nel linguaggio della teoria delle reti può essere espresso così: "Una catena di eventi che, attivata dal superamento di una determinata soglia, è in grado di coinvolgere a cascata un numero sempre maggiore di individui fino a configurare una specie di reazione atomica sociale".

2003: Principii di organizzazione (complessità, auto-organizzazione e teoria delle reti)

Che succede alla rendita immobiliare urbana?

La rendita immobiliare urbana è sempre stata un serbatoio di valore con il quale garantire le più svariate operazioni di anticipo di capitali. Il collasso del sistema dei mutui è l'effetto di una diminuita valorizzazione del Capitale, e a sua volta provoca una stasi del mercato immobiliare, specie quello delle nuove costruzioni. Le quali sono diminuite in un anno del 42% negli USA, del 40% in Spagna, del 35% in Gran Bretagna e con valori simili in altri paesi europei. Secondo The Economist è il più grande crollo mai avvenuto in questo comparto da quando esistono gli indici statistici su di esso. E pensare che pochi anni fa la stessa rivista economica aveva affermato che il mercato immobiliare aveva salvato il mondo raccogliendo i capitali "liberati" dal crollo delle borse di allora.

2002: Le case che salvarono il mondo

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