Numero 133, 20 agosto 2008

Georgia è il mondo

Non sempre i giganti imperialisti hanno bisogno di misurare le proprie forze in combattimenti diretti: all'occorrenza, ci sono spesso dei nani disposti a farlo per loro, in cambio di vantaggi quasi sempre illusori. Nel caldissimo Caucaso la Georgia, spalleggiata dagli USA, ha attaccato l'Ossezia meridionale, sua provincia separatista filo-russa. Naturalmente la Russia è dovuta accorrere in "difesa" dei propri alleati inviando ulteriori soldati che ovviamente sono - come si usa dire adesso - "mantenitori di pace". Così la propaganda anti-russa ha modo di attaccare l'ipocrisia di Mosca per l'intervento sulle popolazioni alleate e contro quelle partigiane del nemico, non solo in Ossezia ma anche in Abkhazia, Cecenia, Ukraina, ecc. La situazione è molto classica: "Il destino di una qualsiasi minoranza 'balcanica' è infatti terribile: essa è usata come ostaggio dal paese 'ospite' e come agente infiltrato dal paese d'origine" (L'Europa virtuale ecc.).

2008: L'Europa virtuale e i nuovi attrattori d'Eurasia: la Turchia come fulcro dinamico
2003: Teoria e prassi della nuova politiguerra americana

Finanziarizzati e preoccupati

Lo scollamento della finanza dalla base produttiva non è pianificato da governi o gruppi finanziari, ma dall'autonoma necessità di accrescersi del Capitale. Il quale, se l'industria arranca e i profitti diminuiscono, deve trovare altre fonti di valorizzazione, non importa quanto fittizie. Intervistato dal Sole 24 Ore Guido Rossi ammette che la crisi in corso è peggiore di quella del '29 e nasce da un preoccupante problema strutturale: "Questo è un mercato completamente fuori da qualunque controllo; 45mila miliardi di dollari non sono altro che scommesse sulla capacità delle grandi imprese di restituire i debiti contratti. E' la totale finanziarizzazione del capitalismo".

2008: Non è una crisi congiunturale

Indifferenza totale

Il livello di rassegnazione e indifferenza che pervade la società ha raggiunto limiti sub-umani. Un giovane precario assunto dal grande parco divertimenti di Gardaland è morto per un incidente sul lavoro; la direzione non ha fermato neanche per un attimo il "divertificio" per non disturbare i clienti; i quali, del resto, si sono puntualmente lamentati per la chiusura della giostra incriminata. Poche settimane fa, vicino a Pozzuoli (Napoli), sono annegate due bambine rom, e i loro cadaveri sono rimasti per ore sulla spiaggia senza che i bagnanti si scomponessero. All'altro capo del mondo, nel frattempo, un'università texana è stata dichiarata "esposta al rischio di un assalto armato" e 50 docenti sono stati autorizzati a portare armi per difendere sé stessi e gli allievi. E anche in questo caso tutti l'hanno trovato normale.

2005: Una vita senza senso

Viale del tramonto

Prosegue senza sosta il tramonto delle sinistre socialdemocratiche europee, poste di fronte a una crisi economica che sempre più impedisce le tradizionali politiche di welfare. Adesso è il turno della Gran Bretagna, per più di un secolo e mezzo culla dell'aristocrazia operaia, corrotta prima dalle "briciole" che cadevano dal tavolo imbandito dell'impero, poi direttamente dalla rendita finanziaria. Dopo decenni il Labour Party britannico ha perso, assieme al 22% dei voti, il seggio di una delle sue roccaforti, Glasgow East, in Scozia. L'opportunismo tradizionale sembra al capolinea e gli è sempre più difficle produrre ideologia conservatrice che gli consenta di legare a sé il proletariato.

2008: Elezioni non proprio normali

Ma sanno di cosa parlano?

Dicono che la bassa crescita del PIL italico sia dovuta alla bassa produttività delle aziende nostrane. Di conseguenza parte la solita richiesta di aumento dell'efficienza industriale e quindi dello sfruttamento. Eppure i dati economici evidenziano tutt'altro: la Germania, ad esempio, con 82,3 milioni di abitanti e 43,5 milioni di occupati, ha un PIL di 64.353 dollari per ciascuno di essi; mentre l'Italia, con 58 milioni di abitanti e 24,7 milioni di occupati, ha un PIL per occupato di 72.278 dollari. La produttività generale italiana è dunque maggiore di quella tedesca, tanto celebrata. E allora perché il PIL cresce così poco? Nessuna contraddizione: è proprio l'incremento della produttività che, richiedendo meno forza lavoro per produrre una maggiore quantità di merci, fa scendere il valore della loro massa totale; ovvero del PIL. Comunque la maggior parte degli economisti continua a lagnarsi al tempo stesso per la bassa produttività ed il basso PIL. E magari per l'alto tasso di disoccupazione.

1993: Capitalismo, produttività, disoccupazione

Il re è senza eredi

Nel 1951 l'accordo A.N.Z.U.S. (Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti) sancì il passaggio del testimone dall'impero britannico agli USA anche nell'Oceano Pacifico. Oggi la Cina vara un piano per dotarsi di una flotta a proiezione mondiale, insidiando il monopolio degli americani sul fronte oceanico. Sembrerebbe dunque mettere in discussione la supremazia USA proprio sui fondamenti di tutta la loro geopolitica. Eppure la situazione è ben lontana dal rappresentare una riedizione a scala allargata di quello che successe tra impero britannico e Stati Uniti: la Cina è legata mani e piedi alle sorti del suo principale concorrente ed acquirente. Anche se la situazione sta andando pericolosamente fuori controllo, per ora la geopolitica cinese è un oggettivo complemento a quella americana.

La logica di Erode

E' di vent'anni fa la denuncia dell'oncologo Lorenzo Tomatis: "La deliberata spietatezza con la quale la popolazione operaia è stata usata per aumentare la produzione di beni di consumo e dei profitti che ne derivano si è ora estesa su tutta la popolazione del pianeta, coinvolgendone la componente più fragile che sono i bambini, sia con l'esposizione diretta alla pletora di cancerogeni, mutageni e sostanze tossiche presenti nell'acqua, aria, suolo, cibo, sia con le conseguenze della sistematica e accanita distruzione del nostro habitat". Da decenni si parla della prevenzione del cancro senza però mettere in discussione le cause che lo scatenano. I dati sui tumori dell'infanzia in Italia (1998-2002), mostrano un aumento del 2% all'anno: in un decennio si è passati da 147 a 176 nuovi bambini malati all'anno per milione. Tra quelli sotto i dodici mesi di età l'incremento è addirittura del 3,2%. Siamo di fronte a un Capitale senza futuro che stermina la discendenza di chi dovrebbe rianimarlo.

2005: Ancora sull'uranio impoverito

Stalin santo subito!

Lo stalinismo fa ancora parlare di sé... anche se come al solito la farsa sostituisce la tragedia. "La Chiesa faccia santo Stalin" è la richiesta dei "comunisti" russi. Uno scherzo? Non proprio. La santificazione di Baffone è stata chiesta nel corso di un sondaggio Internet volto a decidere quale sia il personaggio storico russo più rappresentativo. La votazione è stata bloccata per "motivi tecnici", ma in realtà, pare, a causa di un attacco al sito per favorire Stalin. In ogni caso, la Chiesa ortodossa non dovrebbe scandalizzarsi più di tanto. Ecco ad esempio il telegramma che inviò a Stalin il 21 dicembre del 1949: "Caro Josif Vissarionovich, nel giorno del Suo 70esimo compleanno, Le esprimiamo la nostra profonda riconoscenza. Preghiamo per il rafforzamento del Suo vigore e benedicendo il Suo eroismo ce ne ispiriamo noi stessi". Sì, santo subito. E già che ci siamo non dimentichiamo almeno una beatificazione per gli epigoni. Che potrebbe suonare così: Beato Palmiro Togliatti, santificatore e salvatore della italica Patria; Beato Vittorio Vidali, killer di comunisti e anarchci in Spagna e Messico; Beato Paolo Robotti, delatore a Mosca contro i comunisti (e quindi assassino). Eccetera.

1952: Dialogato con Stalin

Chiese gonfiabili

"In molte nostre società - dice Benedetto XVI - accanto alla prosperità materiale, si sta allargando il deserto spirituale: un vuoto interiore, una paura indefinibile, un nascosto senso di disperazione. Quanti dei nostri contemporanei si sono scavati cisterne screpolate e vuote [il riferimento è al profeta Geremia] in una disperata ricerca di significato, di quest'ultimo significato che solo l'amore può dare?". Ma anche Santa Madre Chiesa, che si ispira a così alti valori, deve fare i conti con la minaccia della secolarizzazione e quindi cedere nella pratica. E allora ecco la chiesa gonfiabile, un luogo sacro da posizionare accanto a spiagge, discoteche e autogrill, dove notoriamente i giovani cercano Dio nella notte. Lunga trenta metri, larga quindici, colori nero e fucsia. Non ricorderà una cattedrale romanica, ma sarà completa di altare, abside, confessionali. Cinque compressori permetteranno di "costruire" la chiesa in pochi minuti. C'è già chi parla di degrado della liturgia. Bè, qualche ragione può averla: si comincia con le chiese... poi magari si arriva al prete, al chierichetto e alla suora gonfiabili. Non sarebbe certo un bel vedere...

1956: Sorda ad alti messaggi la civiltà dei quiz

Riciclaggio pallonaro

Il clan camorristico dei casalesi ha di recente tentato di appropriarsi della Lazio. Un avvocato italo-americano, tale Joe Tacopina, ha intavolato trattative, non si sa bene per conto di chi, prima per rilevare la Roma e poi, come ripiego, il Bologna. Il Messina è passato in due anni dalla serie A al fallimento, seguendo la scia di altre storiche società, soprattutto del Sud, recentemente scomparse e rifondate nelle serie inferiori col bilancio ripulito, come il Napoli. Bilancio che nessuna squadra professionista italiana ha chiuso in pareggio. E intanto la Magistratura prosegue le indagini sulle anomale oscillazioni borsistiche dei titoli calcistici. Le bancarotte dei vari Tanzi (Parma), Cragnotti (Lazio), Cecchi Gori (Fiorentina) vengono dichiarate solo quando i risparmiatori sono già stati ben spennati. Il mondo del calcio è certo corrotto, ma i mandanti dell'industria non sono sicuramente da meno. E chi ha mai creduto che il Capitale fosse un'opera pia?

Stendete un velo pietoso

E dunque dopo la Carfagna assunta nel cielo governativo, Berlusconi svelinizza anche la "Verità" del Tiepolo, che nell'affresco osava mostrare il seno nudo nella sala stampa di palazzo Chigi. Pare, a detta di stretti collaboratori, che le spinte nudità sopportabili nel libertino Settecento siano inaccettabili ai nostri occhi di moderni, come si sa così poco avvezzi ai vezzi del nudo. Quel Tempo lo svelò; in questo, trionfano bacchettoni pubblici e sporcaccioni privati.

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