Newsletter numero 196, 27 febbraio 2013

Riunioni pubbliche:

La Sinistra Comunista e la teoria della conoscenza, ricerca degli invarianti per comprendere le trasformazioni.

Venerdì 1° marzo 2013 ore 21, nella nostra sede di Roma, Via Galileo Galilei, 57.

La smaterializzazione delle merci, il "proletariato diffuso" e le lotte immediate.

Venerdì 1° marzo 2013 ore 21, nella nostra sede di Torino, Via Massena 50/a.

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Un'altra "tempesta perfetta"

Così la chiama Il Sole 24 Ore. È vero, le elezioni non hanno risolto nulla, anzi, hanno assai ingarbugliato ogni prospettiva. Un governo di salute pubblica è appena fallito miseramente, difficile riproporlo negli stessi termini. Il PD non è compatto sull'eventuale collaborazione con M5S ventilata da Bersani; ad ogni modo avrebbe una maggioranza risicata in Senato e dovrebbe basarsi almeno sulle principali ipotesi del nuovo partito grillino. Il quale potrebbe in alternativa allearsi con il PDL, ma anche qui con gli stessi problemi. La lista Monti è numericamente insignificante e potrebbe al massimo consolidare maggioranze guidate da altri. Un precedente potrebbe essere ravvisato in Sicilia, dove i grillini appoggiano singoli provvedimenti, cosa che a livello nazionale vorrebbe dire fare un paio di riforme e tornare a votare. D'accordo, fin qui la numerologia elettorale, ma che cosa ha fatto veramente esplodere gli equilibri parlamentari? La crisi può essere una condizione necessaria ma non è sufficiente per spiegare quel che è successo nella testa di quasi nove milioni di persone. Che non sono state "inventate" da Grillo: sono loro che hanno inventato Grillo. Insomma: non è una "questione" parlamentare.

1992: Il 18 Brumaio del partito che non c'è

Energia potenziale e cinetica

La Lega padana è stato l'ultimo partito demo-fascio-stalinista di massa con capo carismatico e gerarchia interna, meccanismo democratico congressuale, presenza sul territorio, demagogia legittimata da una realtà produttiva (i distretti) e programma riformista che non era semplice amministrazione della routine parlamentare (federalismo para-secessionista). Venuti meno questi caratteri, per manifesta inutilità storica, la società italiana ha prodotto il Movimento 5 Stelle. Che non è un'altra Lega, come qualcuno superficialmente va dicendo. Il programma del nuovo movimento è evanescente quanto quello dei partiti tradizionali, ma il suo contenuto, invece di rispecchiare la triviale routine, fa propria la metafisica spontanea della lotta al signoraggio, del reddito di cittadinanza, del dimezzamento della giornata lavorativa, dell'automobile ad aria, della natura eco-idealizzata, dell'antipolitica in generale, ecc. ecc. Un minestrone mistico che il leader e i suoi guru si premurano di rendere "pagante" in termini parlamentari, di smorzare e rendere innocuo. Una delle forme secondarie di energia potenziale che potrebbe esplodere in energia cinetica facendo da innesco a quella primaria (il proletariato).

1998: Padania e dintorni

Indice della paura

Come dice l'economista Nouriel Roubini parlando dell'Italia, l'instabilità economica è il terrore dei mercati. Questo è vero solo per l'economia cosiddetta reale, che si nutre del ciclo Capitale – Produzione – Merce – Capitale maggiorato. Ma per il capitale finanziario (cioè fittizio) è vero il contrario: esso si nutre di oscillazioni, differenze, ascese, crolli. In ogni caso ormai da un secolo non governano i governi ma il Capitale. C'è un indice internazionale, il Vix, che misura la "volatilità" dei mercati, cioè la loro instabilità, turbolenza, imprevedibilità. Subito dopo i risultati delle elezioni italiane, questo indice è aumentato del 34%, un'enormità in un lasso così breve di tempo. È successo che, mentre il mondo finanziario è già in fibrillazione per il sospetto di un'altra bolla bancaria e per ciò che potrebbe succedere negli Stati Uniti il 1° marzo (data della scadenza per drastici tagli alla spesa pubblica per 85 miliardi di dollari), l'instabilità italiana è in grado di aggravare la situazione. O la situazione è in grado di aggravare l'instabilità italiana.

2008: Non è una crisi congiunturale

Ratzinger in pensione?

Un papa non dà le dimissioni come un qualsiasi manager o ministro, non matura la pensione. È vicario di Dio, Re, quindi abdica, o al massimo rinuncia, rifiuta. E comunque anche Celestino V, dopo il "gran rifiuto" non poté ritornare al suo eremo ma rimase prigioniero del nuovo papa Bonifacio VIII. "Dimettendosi", Benedetto XVI ha sollevato una ridda di illazioni, dietrologie, teoremi. Normale. Di fatto, anche se la Chiesa non è troppo in salute e rispecchia la crisi generale della società globalizzata, ha visto ben altre tempeste, fra le quali una decina di abdicazioni di papi e antipapi. Come da tradizione, dopo un papa se ne farà un altro e l'indirizzo fondamentale della Chiesa rimarrà quello di trarre il massimo vantaggio da qualunque situazione storica si presenti.

1950: Ossature giubilari teoretiche

Microsoft-Dell

Il grande produttore americano di hardware Dell esce dalla borsa. Sul sito dell'Economist un articolo sull'evento è illustrato con una vignetta assai significativa: esseri barbarici e vampireschi minacciano l'amministratore delegato dell'azienda in questione ed egli fugge con il malloppo seminando dollari per strada. Di solito un'azienda si quota in borsa per accedere a capitali altrui a scopo di investimento ecc. In questo caso la Dell lancia invece un'operazione da 24 miliardi di dollari per riacquistare le proprie azioni dal mercato, aiutata con 2 miliardi dal colosso del software Microsoft. Lo scopo dichiarato è quello di sottrarre l'azienda ai famelici azionisti che, abituati ai ritmi della speculazione, vogliono troppi soldi e subito. Dell vuole invece avere i tempi necessari per varare un piano industriale a medio termine. Nonostante la stazza dei protagonisti, l'operazione è una goccia nel mare che turbina in senso contrario, ma assai istruttiva: una mossa disperata del Capitale che trova in sé stesso il proprio peggiore nemico.

2000: Massimo di centralizzazione

Cyberguerra

Si assottiglia sempre più la differenza tra la sfera civile e quella militare. All'inizio di febbraio il governo americano ha dichiarato una cyber-offensiva militare nei confronti del mondo. Anche la Commissione Europea ha lanciato l'allarme per il continuo interferire degli hacker, soprattutto cinesi. Adesso sta per uscire il libro di un dirigente di Google il quale spiega come questi ultimi non siano solo preparati alla difesa informatico-militare ma siano soprattutto agguerritissimi da anni nelle scorribande volte a carpire brevetti, progetti e procedure industriali e scientifiche. Un'azienda americana specializzata in protezione informatica ha scoperto che nonostante i continui dinieghi del governo cinese, i gruppi più agguerriti di hacker sono coordinati da una divisione di élite dell'Esercito, l'Unità 61398, che ha base in un grattacielo "civile" situato nel distretto commerciale di Shanghai.

2001: Von Clausewitz contro Sun Tzu

Provadia

In Bulgaria è stata trovata una città sepolta databile a un'epoca preistorica. Per quanto si sapeva finora, a quel tempo in Europa non erano ancora conosciute forme di urbanesimo, ma questa è una città vera e propria con case, mura difensive, forni. Le inumazioni rituali, affermano gli archeologi, dimostrano che quegli uomini conoscevano religione e ideologia. La scoperta più succulenta è che essi dovevano avere produzione, mercato e... moneta, dato che a poca distanza vi sono depositi di salgemma, materiale allora preziosissimo, che veniva tagliato in mattoncini e usato per gli scambi. Potenza dell'ideologia dominante: per l'archeologo non ci sono dubbi, nel neolitico europeo, 4.000 anni prima del mitico Creso di Lidia e della sua prima moneta, vi era mercantilismo. Allo stesso titolo, selci e ossidiane di cui sono tracciati i percorsi dalle cave ai villaggi, dovevano essere la moneta del paleolitico, 25.000 anni prima del sale bulgaro!

2010: La prima grande rivoluzione

L'alternativa del diavolo

La globalizzazione a volte gioca brutti scherzi. Secondo il New York Times l'Arabia Saudita rifornisce i ribelli siriani con armi croate, ucraine, svizzere, belghe e russe. Passano sul mercato anche i piccoli missili americani Stinger, micidiali contro elicotteri e aerei, protagonisti della sconfitta dell'URSS in Afghanistan. Tutte queste armi, abbondanti sul mercato globale, arrivano per lo più in Giordania in aereo per poi raggiungere via terra le basi ribelli. La Siria, che è totalmente equipaggiata con armamento russo, riceve un aiuto consistente dall'Iran, che utilizza per il trasporto aerei militari con insegne civili. Washington non può permettere che la potenza di riferimento in quell'area diventi la fondamentalista Arabia Saudita coadiuvata dal Qatar e dagli Emirati, ma non può nemmeno permettere che l'attuale governo siriano soffochi la rivolta con l'aiuto di Teheran. In entrambi i casi l'intervento armato diventa sempre più necessario.

2011: Marasma sociale e guerra (Egitto, Libia, Siria)

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