Il grande malato d'Europa

Ad agosto 2024, in tutti i paesi del vecchio continente, le immatricolazioni delle auto hanno subito un calo: rispetto allo stesso mese dell'anno precedente sono scese del 16,5%, e rispetto al 2019 hanno registrato un crollo quasi del 30%. In Germania, tutti i produttori (Volkswagen, Mercedes, Porsche, Audi) sono in difficoltà soprattutto a causa della concorrenza della Cina che riesce a mantenere bassi i costi di produzione grazie ai sussidi statali. Nello stesso mese le vendite di automobili elettriche in Germania sono calate del 68%, anche come conseguenza della fine dei sostegni statali.

A questi problemi, si aggiunge quello del caro energia, dato che Berlino dipende da Mosca per l'approvvigionamento di carbone, petrolio e gas, e con lo scoppio della guerra in Ucraina ha subito un contraccolpo negativo. Un'inchiesta del settimanale tedesco Der Spiegel rivela che il gasdotto Nord Stream che passa nel Mar Baltico è stato fatto saltare da un commando ucraino legato alla CIA. Der Spiegel ricorda che le condotte del gas sabotate erano da tempo una spina nel fianco di Washington.

La Germania, un tempo il paese più stabile ed influente d'Europa, sta attraversando una fase di grave crisi politica dovuta alla gestione della spesa pubblica e all'aumento delle tasse come conseguenza degli aiuti economici e militari all'Ucraina.

Le prospettive di chiusura degli stabilimenti e la riduzione dei posti di lavoro hanno portato a scioperi e manifestazioni in tutta la Germania. Il paese, come dicevamo, ha attraversato un lungo periodo di relativa pace sociale, che adesso è bruscamente finito. La Mitbestimmung, codeterminazione in italiano, prevede la collaborazione fra operai e padroni, sancita dalla natura corporativa dei sindacati esistenti. Il fascismo non è una forma di governo tipica prima dell'Italia e poi della Germania, ma un cambiamento del capitalismo avvenuto a livello globale, con l'Italia che ha fatto da pilota e subito seguita dal New Deal negli USA, dal nazismo in Germania e dalla controrivoluzione stalinista in Russia. Il fascismo rappresenta un determinato stadio di sviluppo delle forze produttive che richiede che l'economia regoli sé stessa per mezzo degli interventi dello Stato: la Tennessee Valley Autority negli USA, le bonifiche dell'Agro Pontino in Italia, la costruzione della diga sul Dnepr in Unione Sovietica e la rete autostradale in Germania (Autobahn) avevano il chiaro obiettivo di modernizzare le infrastrutture pubbliche. La nuova autostrada tedesca aveva bisogno di una "vettura del popolo" (Volskwagen), e si cominciò a produrla. Con questo stimolo si diede lavoro a migliaia di disoccupati (conquistandoli al regime) e si rilanciò l'economia nazionale. Il corporativismo nazista viene rifiutato politicamente dalla Germania democratica, ma l'impianto economico sopravvive con la sua versione moderna.

Gli imprenditori occidentali negli ultimi decenni hanno delocalizzato le produzioni all'Est dato che il costo del lavoro era più basso; così facendo, vi hanno sviluppato tecnologie ed esportato conoscenze. La sovrapproduzione di capitale significa anche invasione, con le proprie merci, dei mercati altrui, e viceversa. Il settore dell'automobile è tra i più colpiti e a saltare potrebbe essere l'intero meccanismo della cogestione in Germania con conseguenze sociali e politiche di ampio respiro. Quando si scardinano determinati equilibri, possono mettersi in moto processi di lotta e di autorganizzazione che rompono le gabbie sindacali.

Rivista n. 56