Numero 56, dicembre 2024

"Dalla forma artigiana a quella industriale si è passati; nessuno può contestarlo e fare delle rivolte luddiste contro le macchine un programma per lo sviluppo della Scienza e della Tecnologia. Quale, nel marxismo, il rapporto tra Scienza teorica ed applicata, e Lavoro oggettivato, tra Scienza e Capitale?

Marx ha qui un'espressione formidabile: il 'cervello sociale'. La tecnologia dapprima, poi la scienza, si trasmettono di generazione in gene- razione come una dotazione dell'Uomo Sociale, della Specie, che in tutti i suoi individui vi ha lavorato e collaborato. Nella nostra costruzione il Profeta, il Sacerdote, lo Scopritore, l'Inventore, vanno verso una pari liquidazione. L'Uomo Sociale in queste pagine è detto anche Individuo Sociale, il cui senso non è 'persona umana' come cellula della Società; ma invece società umana trattata come un organismo unico che vive una sola vita (in questa forma entra nella scienza il mito ingenuo e sublime dell'Immortalità, attribuito dal pensiero umano bam- bino al singolo, come oggi Diritto ed Economia vogliono reggersi sul singolo, e vanno verso analogo crollo). Questo organismo, la cui Vita è la Storia, ha un suo Cervello, organo costruito dalla sua millenaria funzione, e che non è retaggio di alcun Teschio e di alcun Cranio. Il Sapere della specie, la Scienza, ben più che l'Oro, non sono per noi privati retaggi, ed in Potenza appartengono integri all'uomo Sociale."

("Traiettoria e catastrofe della forma capitalistica nella classica monolitica costruzione teorica del marxismo ", Il programma comunista n. 19 e 20 del 1957)

Raccolta della rivista n+1