Il vertice di Kazan

Gli equilibri mondiali stanno mutando, e sono molti i segnali che lo testimoniano.

Dal 22 al 24 ottobre 2024 si è tenuto a Kazan in Russia il XVI vertice BRICS, presieduto dal presidente Vladimir Putin. Sono stati discussi diversi temi, tra i quali una possibile alternativa al dollaro. In origine i BRICS erano Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica; ora il club si è allargato con l'ingresso, da gennaio 2024, di Iran, Egitto, Etiopia ed Emirati Arabi Uniti, e altri paesi hanno chiesto di poter partecipare ai lavori (tra cui Turchia e Argentina).

Tale raggruppamento non è esente da contraddizioni. Secondo Mattia Massoletti, analista dell'Osservatorio ISPI su Russia, Caucaso e Asia Centrale: "Se, da un lato, abbiamo dei paesi che concepiscono i Brics come uno strumento potenzialmente anti-occidentale, dall'altro persiste la posizione più equilibrata di chi ci vede un blocco meramente 'non occidentale' e dunque più propensi a rivedere le regole della politica internazionale, più che a rivoluzionarla".

I rapporti tra Cina e India, ad esempio, non sono tra i migliori: l'India fa parte del QUAD ("Dialogo quadrilaterale di sicurezza"), un coordinamento strategico informale tra Australia, Giappone, India e Stati Uniti con lo scopo dichiarato di contenere l'espansionismo cinese nella regione dell'Indo-Pacifico.

L'intento dell'incontro di Kazan è di rafforzare il multipolarismo e la cooperazione con i paesi emergenti membri. Al vertice si è discussa la proposta di basare gli scambi su criptovalute e blockchain, riducendo la dipendenza dal dollaro.

Viene in mente quanto scritto nel libro L'arco dell'impero. Con la Cina e gli Stati Uniti alle estremità, in cui il generale cinese Qiao Liang sostiene che lo sviluppo di Internet "ha reso il denaro molto elettronico (lo sta 'demonetizzando') e sta eliminando il denaro fisico attraverso il consumo online e le transazioni a distanza. Forse in un futuro non troppo lontano avremo un mondo senza soldi, e allora 'se la pelle non esiste, a cosa sono attaccati i capelli?'"

Questo ragionamento ha una sua validità che va oltre le considerazioni sui mutamenti degli assetti inter-imperialistici, sulla detronizzazione del dollaro e sulla necessità della Cina di stabilire nuovi equilibri. La smaterializzazione delle merci, denaro compreso, annuncia non tanto un mondo capitalistico multipolare basato su "libere" transizioni elettroniche, ma la fine del denaro come mediatore dei rapporti sociali.

Ritornando ai BRICS, per The Economist ("Putin's plan to dethrone the dollar"), il tema principale affrontato durante l'incontro di Kazan è stato il ripensamento della struttura finanziaria mondiale: sebbene le banche centrali abbiano diversificato i loro investimenti (anche in oro), circa il 58% delle riserve in valuta estera è in dollari e ciò mette ancora le banche americane al centro dei sistemi di pagamento mondiali.

Centralità che comincia a stare stretta al resto mondo. Gli statunitensi devono difendere l'egemonia del dollaro, ma sono 300 milioni di individui contro i 3 miliardi di soli Cina e India.

Rivista n. 56