Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista

Ciao compagni,

vorrei sapere che materiale avete raccolto riguardo alla rottura avvenuta tra i gruppi di Bordiga e Damen all'inizio degli anni '50, per me è un argomento nebuloso e non trovo soddisfacenti gli scritti degli altri gruppi internazionalisti sull'argomento. Fuori dall'Italia non se ne sa molto di questa corrente e delle sue vicissitudini. Fatemi sapere se avete del materiale specifico, grazie!

PS: sto già traducendo nella mia lingua le opere della storia della sinistra, mi chiedo dove altro si possano trovare queste informazioni.

 

Cara compagna,

fa piacere notare che c'è un rinnovato interesse per la Sinistra Comunista "italiana" in Europa, soprattutto tra i giovani, che ci scrivono per avere notizie e materiali sulla corrente.

Se cerchi una ricostruzione cronologica della scissione tra i "gruppi" di Bordiga e Damen all'inizio dei primi anni '50, ti consigliamo la lettura del libro Né con Truman né con Stalin. Storia del Partito Comunista Internazionalista (1942-1952) di Sandro Saggioro, che per alcuni anni ha lavorato con noi per poi allontanarsi dal lavoro comune e dedicarsi alla pubblicazione dei suoi saggi storici. Ti segnaliamo una nostra recensione sul n. 29 della rivista.

Il vecchio partito (PCInt. - il programma comunista) ha avuto, in tutta la sua storia, un grosso problema di coerenza interna: essendo i compagni della generazione del 1921 quelli che sostennero una lotta micidiale contro la "degenerazione di Mosca", la tradizione di quella lotta fu riportata dopo la Seconda guerra mondiale, anche se i rapporti erano completamente cambiati. Perciò divenne insopprimibile il contrasto fra la restaurazione del marxismo contro ogni concezione non-organica e i residui terzinternazionalisti.

Il guaio fu che non solo i vecchi compagni avevano quest'impronta, ma soprattutto i giovani che, nel rispetto di chi aveva strenuamente lottato, assorbivano dal passato più che dal futuro. Le separazioni, se vediamo bene, avvennero tutte sulla base del contrasto fra tensione verso il futuro e conservazione del passato. Nel 1944, con l'avanzata degli alleati nel Sud Italia, già il fenomeno si manifestava attraverso sintomi inequivocabili, come il possibilismo (poi realizzatosi dopo la guerra) rispetto alla partecipazione alle elezioni, oppure la tendenza a sorvolare sul centralismo organico.

Finita la guerra, nel 1945 a Torino vi fu un convegno di tutte le forze della Sinistra Comunista sopravvissute: fu un disastro, perché vennero fuori posizioni addirittura gramsciane (Boero, Gilodi) che portarono in seguito (1947) alla formazione di una "sezione autonoma" del partito. Nel 1948 alcune federazioni parteciparono alle elezioni.

Nel 1948 vi fu il primo congresso del Partito Comunista Internazionalista, in occasione del quale la Sinistra (Bordiga) fu accusata dalla Destra (Damen) di isolazionismo piccolo borghese. Tale congresso fu tenuto con il metodo prettamente democratico della presentazione di tesi da sottomettere a votazione. Nel 1952 ci fu la scissione, la quale non portò alcun cambiamento nelle costanti difficoltà di funzionare organicamente. Tant'è vero che nel 1964 vi fu un'altra separazione proprio su questo aspetto (con "Rivoluzione Comunista") sulla base dei non digeriti "Appunti per le tesi di organizzazione" (1964).

Vuol dire che nelle varie scissioni, il partito non è mai riuscito a scrollarsi di dosso il retaggio terzinternazionalista. Infatti, nel 1966, avvenne un'altra scissione, che questa volta vedeva uscire dei compagni "non-terzinternazionalisti" in Francia (Dangeville e Camatte) e in Italia. Nel 1970 muore Bordiga e i suoi compagni lo "tradiscono" una volta di più, ripubblicando in sua memoria materiali quasi esclusivamente tratti dalla battaglia contro l'Internazionale, mentre sono assenti i formidabili testi di riproposizione della natura organica e storica del partito e di analisi del capitalismo senile (Tracciato d'impostazione, I fondamenti del comunismo, Proprietà e Capitale, Vulcano della produzione, Mai la merce, i Fili del Tempo, ecc.).

Noi abbiamo fatto esattamente il contrario, mettendo l'accento sulla moderna transizione di fase piuttosto che sul merito storico del contrasto con l'Internazionale.

Un caro saluto.

Rivista n. 56