Newsletter numero 206, 18 febbraio 2014
Ripresa economica?
Tutti si aspettavano che l'operazione "Tapering", cioè l'impegno da parte della Federal Reserve americana a togliere dal mercato titoli tossici e titoli di stato, producesse un effetto catalizzatore, iniettando ottimismo nei sistemi economici, invece niente: essa è stata giustamente interpretata come un'operazione di pura cosmesi. Nessun parametro "fondamentale" si è mosso; e invece peggiora la situazione generale, a cominciare dai cosiddetti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) cui si sono aggiunti Argentina, Indonesia e Turchia. Facendo alzare i tassi e diminuire la liquidità, il tapering richiama capitali ottenuti a poco prezzo e investiti all'estero: l'hanno chiamato "effetto aspirapolvere". L'Argentina ha tentato una svalutazione competitiva fin troppo "riuscita", dato che il Peso è crollato a -15%. La Turchia ha visto salire gli interessi sul debito e ha alzato il tasso ufficiale al 10% troncando l'inutile politica che favoriva la liquidità, e che alimentava solo la speculazione. Indonesia, Russia, India e Brasile sono in crisi per le stesse ragioni e rischiano di dare il via a un effetto domino. L'aumento dei già alti tassi in Grecia ne sarebbe un'avvisaglia.
2008: Capitalismo che nega sé stesso - Una crisi al limite del modo di produzione capitalistico
Bitcoin sempre meno misterioso
Altri due operatori in Bitcoin, la moneta virtuale senza uno stato alle spalle, sono stati arrestati negli Stati Uniti. Si potrebbe dire: e allora? Migliaia di persone si dedicano a traffici illegali con valute tradizionali, e numerose sono quelle arrestate. Il Bitcoin però è un po' speciale. Chiunque può procurarsene gratuitamente purché abbia un computer con buona capacità di calcolo e sia collegato in rete. Non è facile, ma chi ne possiede, può pagarsi un caffè al bar o farsi inviare un carico d'armi o di droga senza che nessuno possa controllare la transazione. C'è persino un sito specializzato su cui trafficare, Silk Road, Strada della Seta. Di nuovo: e allora? Ci sono migliaia di strade su cui transitano traffici di ogni genere. Il fatto è che il Bitcoin non è controllabile, è emesso in quantità limitata e funziona esclusivamente sulla fiducia fra i contraenti. Sembra fatto apposta per dare al Capitale quel poco di autonomia che non s'era ancora assegnato. Se il traffico prosegue, il tetto massimo sarà raggiunto e la quantità circolante sarà sostituita dal suo valore globale, virtualmente infinito. A quel punto vedremo se si tratta di un gigantesca truffa a "Schema Ponzi" o della definitiva autonomizzazione del Capitale.
2005: L'autonomizzarsi del Capitale e le sue conseguenze pratiche
Alimentazione di Stato in USA
Cifre alla mano, si può dimostrare che nei maggiori paesi l'agricoltura è diventata una specie di servizio di stato per l'alimentazione pubblica. Il 4 febbraio, negli Stati Uniti, è stata approvata una delle leggi sulle politiche agricole. Nello stesso contesto, vi sono i sussidi ai pochi grandi complessi agrari e i buoni pasto per i molti poveracci (46 milioni) che non ce la fanno a mettere insieme le calorie necessarie per vivere. Non è affatto una contraddizione: siccome il denaro occorrente (quasi mille miliardi di dollari) viene raccolto nell'intera società, dal punto di vista capitalistico è corretto e persino vantaggioso sostenere con quel denaro la rendita di pochi per dar da mangiare a molti che altrimenti potrebbero ribellarsi.
2001: L'uomo e il lavoro del Sole (l'agricoltura di domani)
Democrazia della deportazione
Il buon democratico Obama ha presieduto un governo sotto il quale è avvenuta la più massiccia deportazione di uomini mai avvenuta in tutta la storia degli Stati Uniti: nel solo 2013 i vari apparati di sicurezza hanno espulso 370.000 persone entrate negli USA clandestinamente. Una dozzina di milioni di immigrati illegali sono invece riusciti a nascondersi nelle pieghe della società americana e sono ovviamente ricercati. Nei giochi politici fra partiti rappresentano mera carne da cannone, ma l'industria li vuole, come al solito, per il basso prezzo della loro forza-lavoro. Perciò molti se la cavano in qualche modo. E si capisce perché. L'immigrazione clandestina è un business a tutto campo: milioni di deportati, oltre a lavorare come schiavi danno lavoro a una massa incalcolabile di persone, dagli sbirri ai giudici (questi ultimi hanno una media di 5.000 casi a testa). E poiché prima di essere espulsi essi passano, ovviamente, dalle prigioni, sulla loro pelle guadagnano anche i contractors del sistema carcerario, che incassano un extra pari a 2 miliardi di dollari all'anno.
2001: Rottura dei limiti d'azienda (la società futura e lo spostamento dei lavoratori)
Paradosso panamense
Il 4 febbraio 1889 la Compagnia Universale del Canale Interoceanico di Panama fallì di fronte ai costi esorbitanti dell'opera. Oggi, nel centesimo anniversario del suo compimento, le aziende consorziate che stanno lavorando per il raddoppio della via d'acqua, giunte al 70% del lavoro complessivo denunciano anch'esse il rischio di fallimento ove il governo panamense non accettasse una variazione dei costi in corso d'opera. È buffo: cent'anni fa il Capitale rischiò di fallire di fronte al giganteggiare delle opere e quindi dei costi; oggi un Capitale molto più evoluto e quantitativamente incomparabile va in crisi perché il progetto di raddoppio e i relativi cantieri sono troppo "piccoli" rispetto alle sue esigenze di valorizzazione. Il governo panamense grida al ricatto, ma un giudizio internazionale ha dato ragione alle aziende: il preventivo di 5,25 miliardi di dollari può essere modificato aumentandolo a 6,85 miliardi. Errore di valutazione rispetto alla titanica impresa? Non mancano scienza, macchine, denaro e manodopera, bisogna però vincere gli appalti, e le varianti di opere e di prezzi sono fisiologiche. In fondo i costi di un secondo Canale di Panama sono una bazzecola in confronto agli 85 miliardi di dollari che la Federal Reserve americana spende mensilmente per togliere di mezzo titoli tossici e buoni del tesoro in esubero. Un confronto che la dice lunga sulla proporzione fra il capitale da investimento e quello fittizio.
1952: Politica e costruzione
Shale oil. Vittoria sul picco?
Gli Stati Uniti proclamano l'autosufficienza petrolifera, le nuove tecnologie permettono una grande produzione da giacimenti bituminosi un tempo inutilizzabili. D'accordo, lo si sapeva: secondo la teoria marxiana della rendita all'aumento del prezzo di un prodotto della terra corrisponde la messa a coltura dei terreni peggiori. A pieno regime, i giacimenti americani presentano un break even (costo/ricavo = 1) che va da 60 a 80 dollari al barile. Un affarone, se pensiamo che il prezzo di riferimento (Brent) è, mentre scriviamo, di 108 dollari al barile. Si può cantare vittoria? No: a parte il bilancio energetico globale, il Brent costa 108 dollari perché il petrolio da giacimenti tradizionali sta finendo e i nuovi giacimenti bituminosi sono solo dei costosissimi sostituti che drenano una quantità immane di valore dal mondo della produzione.
2012:
Energia
e materie prime
2012: La
grande dissipazione energetica come transizione di fase
Un sogno tecnologico
Per la prima volta, in un laboratorio californiano si è riusciti ad ottenere da un processo di fusione nucleare più energia di quanta ne sia occorsa per fare l'esperimento. Al solito i giornalisti si sono sbilanciati più degli scienziati nel prospettare un mondo di energia gratis, pulita e illimitata, come quella delle stelle. Andiamoci piano e leggiamo bene le fonti: laser potenti hanno innescato la fusione, e va bene, è uno dei metodi, usato da decenni. L'unica novità, prendendo per buoni i comunicati, sarebbe il bilancio energetico positivo, ma riguarda quantità insignificanti di energia in confronto a quelle che sono in ballo negli esperimenti. Le stelle in scatola non sono ancora all'ordine del giorno.
2012: Energia domani
Linguaggio come sovrastruttura?
Sul periodico di uno dei gruppi che si ricollegano alla Sinistra Comunista si scrive: "Da materialisti noi sappiamo che la lingua è una sovrastruttura". Complimenti! Per Marx il linguaggio è nientemeno che la coscienza dell'uomo. Per la Sinistra Comunista "la lingua del gruppo umano è uno dei suoi mezzi di produzione". La struttura sociale, infatti, "abbraccia tutto il campo delle forme di riproduzione della specie e, mentre ne formano parte integrante le risorse della tecnica e la dotazione di strumenti ed attrezzi materiali di ogni natura, vi va incluso ogni meccanismo di cui si dispone per il trapasso di generazione in generazione di tutta la sapienza tecnologica sociale... In questo senso, dopo il linguaggio parlato e come le reti generali di comunicazione e trasmissione, vanno considerati e annoverati tra i mezzi di produzione la scrittura, il canto, la musica, le arti figurative, la stampa, in quanto sorgono come mezzi di trasmissione della dotazione produttiva". Il linguaggio fa dunque parte di ogni struttura sociale perché è il mezzo con cui l'uomo rovescia la prassi, trasmette informazione, progetta. Non è "da materialisti" confondere il linguaggio con l'ideologia che esso può veicolare.