La Sinistra al VI Esecutivo Allargato dell'Internazionale comunista (17 febbraio – 14 marzo 1926)
XX seduta, 15 marzo 1926
In sede di discussione sul rapporto della commissione tedesca, e dopo un discorso di Ercoli.
Il rappresentante della Sinistra italiana fa una seconda dichiarazione.
La discussione sul rapporto della commissione tedesca è arrivata ad un punto in cui mi vedo costretto a fare una seconda dichiarazione, e una dichiarazione molto chiara, tanto più in quanto il compagno Ercoli ha detto che il tono di Bordiga nelle sue dichiarazioni è divenuto via via un po' più aggressivo.
Dichiaro prima di tutto che a mio parere un pericolo di destra esiste effettivamente. Il compagno Ercoli dichiara che nel corso delle discussioni politiche è stata eseguita un'analisi esatta e si è potuto stabilire che il pericolo di destra risiede in Francia. Io mi chiedo se si possa considerare una seria applicazione del metodo marxista un'analisi che ritiene di poterci dare perfino l'indirizzo del pericolo di destra; esso avrebbe eletto domicilio al Quai de Jemmapes 96 o in Rue Montmartre 123, cioè nelle sedi della Révolution Prolétarienne o del Bulletin Communiste. Forse si aggiungerà che il pericolo di destra riceve dalle sei alle otto di sera. L'analisi dovrebbe essere impostata in tutt'altro modo. Il pericolo di destra è presente, esso esiste non soltanto nelle risoluzioni scritte sulla carta, ma prima di tutto nei fatti e nell'atteggiamento politico del Comintern, come ho spiegato nel mio discorso sulla questione politica.
Questo pericolo è contenuto anche nelle risoluzioni qui formulate, sia sulla questione politica generale, sia sulle questioni trattate in riferimento ai singoli partiti, sulla questione del partito tedesco e su quella del partito francese. Questo pericolo si esprime anche nel fatto che qui, davanti al foro dell'Esecutivo Allargato, non è stato posto in discussione il problema russo. Nel mio discorso ho già accennato al fatto che le sezioni del Comintern così come oggi sono, non hanno la possibilità di occuparsi della questione russa e ho trovato in ciò una conferma della mia critica. È assolutamente necessario che l'Internazionale si occupi del problema centrale dei rapporti tra la lotta rivoluzionaria del proletariato mondiale e la politica dello Stato proletario e del partito comunista in Russia; è necessario che l'Internazionale acquisti la capacità di discutere questi problemi.
È desiderabile che contro il pericolo di destra si faccia valere una resistenza di sinistra, non dico una frazione, ma una resistenza delle sinistre su scala internazionale; ma devo dire con tutta franchezza che questa resistenza sana, utile e necessaria non può né deve esprimersi nella forma di una manovra o di un intrigo. Sono d'accordo col compagno Ercoli quando dichiara assurdo che i compagni i quali nella discussione politica hanno pienamente approvato il rapporto e le tesi facciamo adesso, all'ultima ora, dell'opposizione - non contro la deviazione internazionale di destra, ma contro la risoluzione sulla questione tedesca. Questi compagni che non sanno fare alcun'obiezione alla linea politica generale, passano molte volte all'opposizione solo perché, come gruppi, come capi o come ex capi non sono soddisfatti delle risoluzioni riguardanti il loro partito e il loro paese. Per questa ragione, io non posso dichiararmi solidale con essi, con questa sedicente opposizione di ultra sinistra. Non lo dico certo per guadagnarmi la simpatia della maggioranza, alla quale io attribuisco proprio la responsabilità d'un tale sistema, tanto più in quanto gli oppositori di oggi sono stati precedentemente sostenuti da questa stessa maggioranza che li considerava come i migliori capi.
Concludo: per quanto riguarda in ispecie la questione tedesca, sono d'avviso che si debba dire ai buoni operai rivoluzionari tedeschi della sinistra, che essi devono stare in guardia contro due false linee: da un lato il disfattismo e la sfiducia nell'Internazionale e nella rivoluzione russa che si nascondono sotto dichiarazioni accettate all'unanimità e dall'altro l'ottimismo cieco che vuole evitare ogni discussione ed ogni contrasto, che non desidera una reale utilizzazione delle esperienze e una collaborazione dell'avanguardia comunista del proletariato, ma rende omaggio a religiosi e dogmatici punti di vista. Ho spiegato perché questo ultimo atteggiamento sia altrettanto pericoloso quanto il primo per i rapporti tra il proletariato mondiale e la rivoluzione russa. Il partito russo e la Russia sovietica hanno la maggiore esperienza rivoluzionaria, essi solo hanno ottenuto lottando la vittoria rivoluzionaria, ma anche gli operai rivoluzionari della Germania hanno le loro proprie esperienze. Anch'essi debbono appoggiarsi sugli insegnamenti che le loro lotte e le loro sconfitte hanno loro dato. Bisogna permettere alla loro tradizione e al loro istinto di classe di essere consultati in rapporto ai pericoli di destra dai quali essi sono stati duramente colpiti proprio nel corso delle ultime battaglie. Questa avanguardia operaia deve prendere chiaramente posizione sia sulla tattica del partito, così come oggi si esprime attraverso le sue più che dubbie manovre contro la socialdemocrazia e nella celebre campagna per il plebiscito, sia sulla linea generale del Comintern e sui problemi della politica del partito russo che stanno al centro della politica della rivoluzione mondiale. Poiché la rivoluzione russa è la prima grande tappa della rivoluzione mondiale, essa è anche la nostra rivoluzione, i suoi problemi sono i nostri problemi e ogni membro dell'Internazionale rivoluzionaria ha non solo il diritto, ma anche il dovere di collaborare alla loro soluzione.
(dal Protocollo tedesco, pag. 609-611).
Nella stessa seduta, dopo il voto sulla risoluzione circa la questione tedesca, unanime con i soli voti contrari di Hansen e Bordiga, il quale ultimo voterà anche contro la risoluzione sulla questione americana, il presidente Geschke legge la seguente mozione il rappresentante della Sinistra italiana.
Voglio formulare per iscritto la mia posizione circa la discussione sui problemi russi. Ho il diritto di costatare che il Plenum non ha discusso le questioni russe, che esso non ha né la possibilità né la preparazione per farlo e che questo fatto mi conferisce il diritto di trarne la conclusione che ci troviamo di fronte ad uno dei risultati della politica generale sbagliata dell'Internazionale e delle deviazioni di destra di questa politica. La stessa constatazione ho fatto nel mio primo discorso in sede di discussione generale.
Concretamente propongo che il Congresso mondiale sia convocato nella prossima estate, avendo all'ordine del giorno appunto la questione dei rapporti fra la lotta rivoluzionaria del proletariato mondiale e la politica dello Stato russo e del partito comunista dell'Unione Sovietica, fermo restando che la discussione su questi problemi deve essere preparata in modo adeguato in tutte le sezioni dell'Internazionale.
(Per voto unanime la mozione viene trasmessa al Presidium dell'Internazionale).
(dal Protocollo tedesco pag. 651).
Altri documenti sul VI Esecutivo Allargato dalla sezione Materiali inerenti alla Sinistra Comunista "italiana"
Comunismo e fascismo (1921-1926)
Quaderni di n+1 dall'archivio storico.
Organica presentazione di testi della Sinistra sul Fascismo che anticipano la classica posizione comunista: "Il peggior prodotto del Fascismo è stato l'Antifascismo".