Newsletter n. 97, 16 agosto 2006
Velleità di ridisegno mediorientale
In un articolo di "Armed Forces Journal" si afferma che, senza un ridisegno degli attuali "ingiusti" confini ereditati dal tempo dell'impero britannico, sarà impossibile pacificare il Medio Oriente. La mappa dell'intera regione dovrebbe quindi essere ridisegnata secondo un gigantesco riaffasciamento "organico" di popoli affini, ben diversa da quella lasciata dall'imperialismo. Del resto la storia non ha mai conosciuto soste nel rimuovere confini e disegnarne di nuovi, perciò tanto vale pensarci in modo razionale, con una "pulizia etnica" pianificata invece che raffazzonata. Il Kurdistan verrebbe così dato ai 20 o 30 milioni di Kurdi, gli Sciiti arabi avrebbero il loro Sciistan, l'Iran raggrupperebbe tutte le etnie persiane, la Siria acquisterebbe territori al Sud, qualche attuale stato perderebbe territorio, e così via. C'è chi ha gridato allo scandalo: giù le mani dal Medio Oriente! Ma accettiamo per un momento la provocazione e anche noi "pensiamo l'impensabile": così ridisegnato dall'alto, certamente secondo un modello mentale fantasioso più che un piano militare, non sarebbe altro che un Medio Oriente come l'avrebbero realizzato le rivoluzioni nazionali bloccate dall'imperialismo vecchio e nuovo.
2006: Blood Borders: How a better Middle East would look
Diserzione crescente nel cuore del sistema
Secondo fonti del Pentagono, circa 40.000 soldati di tutti i settori delle forze armate USA hanno disertato dall'anno 2000 ad oggi (50% nel solo esercito). Una crescita costante che "tende ad aumentare in tempo di guerra", come rivelano le stesse fonti governative. Il fenomeno è legato allo sviluppo di un'opposizione interna alla logica bellica, senz'altro maggiore di quella ammessa apertamente dagli Stati Maggiori. Ha affermato il tenente dell'esercito Ehren Watada: "Mentirono ai tempi della guerra del Vietnam rispetto al livello d'opposizione al conflitto e stanno continuando a mentire adesso". Il tenente, che si è rifiutato di obbedire agli ordini con tutta la sua brigata quando è stato inviato in Iraq il mese scorso, è attualmente sotto custodia militare a Fort Lewis, Washington.
2001: La
guerra e la classe
2001: Capitoli
della guerra generale
2002: L'importanza
del movimento americano contro la guerra
Sgozzata a Brescia
Una ragazza pachistana che voleva essere come le altre. Un consiglio di famiglia. Un padre che sgozza la figlia in nome di pulsioni antiche degenerate a contatto col capitalismo. Ora qualcuno dice che questi islamici vanno spazzati via; altri che certo, l'efferatezza va condannata, ma anche i cristianucci hanno bruciato le donne-strega. E via cianciando. Non si tratta di prendere le distanze o di imbastire partigianerie: i comunisti devono ragionare con i criteri della società futura, e la risposta non può che essere una sola: guerra a ogni rigurgito delle vecchie società morenti, capitalistiche, crociatiste, jihadiste o altro.
Tentativi di uscire dal "cortile" americano
Argentina e Brasile stanno mettendo a punto i meccanismi di eliminazione del dollaro dal commercio bilaterale, non limitandosi a ridurre i costi di intermediazione finanziaria ma stringendo i tempi per "creare una moneta unica". La reazione americana è stata l'attacco frontale al governo argentino di Kirchner, assimilato all'asse del male L'Avana-Caracas-La Paz. Intanto, dopo aver raggiunto un precario controllo del Perù attraverso il neo-presidente Garcia, gli sforzi in Sudamerica degli States si stanno concentrando su Paraguay e Uruguay, tentati da un Accordo di Promozione Commerciale che intende trascinarli fuori dal Mercosur. Il quadro regionale emergente conferma che l'egemonia continentale degli Stati Uniti è in bilico benché possa ancora contare sull'equidistanza cilena, l'instabilità peruviana e sull'oligarchia colombiana puntellata con la forza determinante della tecnologia bellica e della lotta al narco-traffico. E siccome ormai il "cortile di casa" degli Usa è il mondo intero, gli USA incominciano ad avere il fiato corto a livello planetario.
La certezza della rivoluzione
Il capitalismo sta andando verso il collasso? E ci sono le prove di questo processo? La rivoluzione raggiunge i suoi risultati anche senza che gli individui che la vivono ne capiscano uno ad uno il senso; tuttavia gli individui si intestardiscono a voler capire, e ciò ha grande influenza sul risultato globale della rivoluzione stessa. In natura, stando al secondo principio della termodinamica, "se" non vi fosse capacità della materia di assumere da sé stessa informazione, la tendenza locale sarebbe solo verso il caos. Con la specie umana si è introdotto in natura il più forte fattore di informazione (rovesciamento della prassi) e quindi la tendenza al caos è efficacemente combattuta. Ma il capitalismo (producendo e reinvestendo plusvalore) ha anche un effetto di retroazione positiva su sé stesso; e questo è già di per sé un potenziale che prepara una "singolarità" (cuspide, catastrofe, punto rivoluzionario di rottura). Cioè: caos + ordine = transizione al nuovo ordine. Le rivoluzioni sono prodotti umani in grado di mescolare determinismo "meccanico" ed emergenza di ordine dalla complessità del caos. Esse assumono informazione dall'ambiente e l'adoperano per renderlo poco dissipativo, cioè in grado di far scattare la nostra specie verso uno stadio superiore di ordine.
2000: Sul
determinismo
2005: Relatività,
determinismo e concezione monistica del mondo
2006: Determinismo,
comunismo, previsione
Comakership
Un altro orrendo neologismo aziendale. Significherebbe necessità di collaborazione tra fasi produttive di industrie diverse nel realizzare un progetto. La logica capitalistica della concorrenza sfrenata tra aziende, che aveva raggiunto il suo apice con le pratiche verticali di esternalizzazione, appalto, subappalto, outsorcing, è ormai anacronistica e doveva necessariamente cedere a una dinamica orizzontale nei rapporti tra fabbriche. Ciò in sintonia con la crescente centralizzazione del Capitale. La capacità dell'industria moderna di fornire il prodotto richiesto specificamente dal "sacro" cliente-individuo si fonda su una fregatura: le merci sono fornite al cliente come personalizzate, ma in realtà sono costruite assemblando moduli ultra-standardizzati.
2003: Abolizione dei mestieri e della divisione sociale del lavoro
"Romanzo criminale "
Nel film (2005), diretto da Michele Placido, una piccola banda faceva carriera e diventava protagonista delle trame fra grande criminalità organizzata, mafia e potere politico nella migliore tradizione del Belpaese, quella delle trame oscure che hanno riempito i giornali per mezzo secolo. Il "romanzo criminale" comunque continua a puntate nel mondo reale… preparando materiale per innumerevoli sequel. Dopo il caso dei "furbetti del quartierino", la boutade dell'arresto di Vittorio Emanuele e l'odissea di Calciopoli, la nuova telenovela estiva si chiama caso-Sismi. Si sono già formate le solite partigianerie: da una parte i sostenitori a oltranza di "lotta al terrorismo", dall'altra il più variegato panorama dei "sinistri" indignati dagli antidemocratici legami militari-affaristico-criminali venuti a galla. Naturalmente entrambe le fazioni si muovono entro il medesimo sistema. Da una parte, strategie politiche smaccatamente filo-atlantiche, dall'altra "pezzi di Stato" che aspirano a mantenere un minimo di "autonomia". In questi scenari complessi gli equilibri tra locale e globale, tra nazionale e internazionale, sono sempre oscillanti e passibili di trasformarsi in squilibrio.
2002: Inflazione dello Stato