Newsletter numero 139, 2 dicembre 2008
E' in tipografia il n. 24 della rivista, interamente sulla crisi.
Indice:
- Barack Obama e il governo del mondo
- Un modello dinamico di crisi
- Capitalismo che nega sé stesso
- Malthusianesimo ricorrente e tenace
- Il movimento americano per la semplicità volontaria
- Tre testi classici borghesi sulla crisi
- Procedere nel lavoro per "argomenti concatenati"
- Ancora su partito storico e partito formale
- Fine della storia
Declino inesorabile
Ai numerosi best sellers sul crepuscolo degli Stati Uniti, scritti dai critici dell'Impero, si aggiunge un recente rapporto scritto... dai diretti interessati. Nel 2025 Global Trends, pubblicato dal Consiglio Nazionale dell'Intelligence, si afferma che i prossimi vent'anni saranno caratterizzati dal declino economico-politico americano. L'attuale crisi sarebbe un segnale della riorganizzazione mondiale dell'economia dovuta all'ascesa delle potenze asiatiche e all'aumentata importanza degli "attori non statali". Pur parlando di transizione ad un nuovo sistema economico-sociale, gli analisti non vanno oltre la previsione di "crisi e guerre legate alla fame di risorse". Con quali conseguenze non hanno il coraggio di dirlo.
1952: Se
cadesse... (il programma comunista)
2003: Teoria
e prassi della nuova politiguerra americana
Motori in panne
La General Motors non batte chiodo, spezzata dalla crisi. I vertici del gigante automobilistico devono confessare che "non c'è liquidità". Che fare? Rivolgersi alla patria, naturalmente. Da bravi liberisti il motto è sempre: profitto privato, debito pubblico. Ormai è un gioco al massacro: perché salvare le banche e non la grande industria che produce? E perché non anche la media e piccola? E i consumatori privati sommersi da carte di credito bruciate? Il Capitale non può accontentare tutti, ma non vuole neanche soccombere. Una vera alternativa del diavolo.
2008: Non è una crisi congiunturale
Tremontrix
Giulio Tremonti stile-Matrix: "E' come vivere in un videogame che però non prevede l'opzione del 'game over': batti il primo mostro ma quando ti riposi ne arrivano altri [...] Il primo mostro sono stati i 'subprime' e quello è stato in qualche modo affrontato; sono poi arrivati il collasso del mercato del credito, il crollo delle istituzioni finanziarie e il tracollo delle borse. Dietro l'angolo ci sono altri mostri: le carte di credito, la classificazione dei bond, quindi il mostro dei mostri, i derivati dal rischio incalcolabile". Nonostante tutto il ministro dell'economia assicura: il capitalismo può ancora farcela. Cita Marx, ma dimentica che il più grande dei mostri, quello che piazza il connettore ideologico nei cervelli proletari, è proprio il Capitale-Matrix. Dimentica che la crisi potrebbe staccare i connettori, liberare corpi e cervelli.
1925: La
natura del partito comunista
2005: L'autonomizzarsi
del Capitale
Imbrogli ecologici
Il litio è un elemento usato, fra l'altro, per le batterie ricaricabili. La metà delle riserve mondiali è localizzata sulle Ande boliviane, in miniere ad alta quota. Le condizioni di lavoro dei minatori sono terribili tanto da costrigerli a masticare foglie di coca per resistere. La domanda mondiale è in aumento ed esploderà quando si produrranno quantità significative di auto elettriche. Esse non inquineranno più con ossido di carbonio, ma in compenso la raffinazione del litio libererà nell'atmosfera enormi quantità di biossido di zolfo, che è un inquinante ancor più pericoloso. Naturalmente nessuno pensa ad eliminare l'insensato trasporto capillare privato, che non inquina tanto per ciò che esce dal tubo di scappamento quanto per ciò che risulta nel fabbricare 50 milioni di auto all'anno. E tantomeno qualcuno pensa ai minatori.
2002: Evitare il traffico inutile (programma rivoluzionario e automobile)
Lavorano per noi
La Warner Bros non venderà più Dvd in Corea del Sud. Un po' a causa della pirateria, un po' perchè il 94% dei coreani sono in rete su banda larga. I prodotti multimediali saranno dunque venduti in forma smaterializzata on line. Molte altre aziende del settore adotteranno lo stesso sistema, eliminando i supporti plastici, le copertine, le confezioni, i libretti e persino i negozi. I prodotti multimediali in bit sono comunque merce, ma come calcolarne il valore in plus-lavoro quando di forza-lavoro in essi non ce n'è quasi più?
2007: Madonna no-bit
Economia reale
Gli economisti stanno consigliando governi e banche affinché spostino capitali dalla speculazione finanziaria alla cosiddetta economia reale. Ma l'economia reale è quella che abbiamo sotto agli occhi, speculazione e tutto il resto. Comunque il Credit Suisse ha trovato la strada: ha varato un massiccio piano di investimenti nel settore carcerario privato, soprattutto negli Stati Uniti, dove è sicuro che le galere saranno sempre più piene. Una logica impeccabile: negli USA ci sono già due milioni e mezzo di carcerati e, vista la crisi, aumenterà la disoccupazione e quindi la criminalità che vi è direttamente collegata. Insomma, un settore in contro-tendenza rispetto agli altri settori. Amnesty International si indigna e accusa la banca di "cinismo allo stato puro". E' questo il capitalismo, baby, altro non ce n'è.
2000: Patologie dell'investimento
Arriva la valanga
"Sta arrivando una valanga", dice Epifani della CGIL parlando di crisi. "Novecentomila disoccupati in più entro il 2009" , fa eco Bonanni della CISL. I dati economici sono un bollettino di guerra quotidiano e i sindacati offrono i loro servigi per salvare "il sistema paese". Ragionano esattamente come i borghesi: quando hanno assecondato in tutti i modi le leggi del mercato, l'aumento della produttività, la diminuzione della forza-lavoro occupata e quindi la "sovrappopolazione relativa", non sapevano, i poveretti, che il risultato sarebbe stato questo! Sindacato corporativo? A questo punto sembra addirittura un complimento.
1921: Riformismo
sindacale
1948: Occupazione
e disoccupazione
La verità ti fa male, lo so
Le recenti uscite del mitico picconator Kossiga hanno suscitato alti lai a sinistra, e un silenzio imbarazzato a destra. Infiltrarsi nei movimenti govanili per renderli odiosi all'opinione pubblica e massacrarli legittimamente di botte? Non si fa! Lesa democrazia! Ma, soprattutto, non si deve svelare quel modo di gestir le piazze, comune a qualsiasi statista, destro o sinistro, passato, presente e futuro. Fatta la debita differenza fra le aquile e le galline, val forse la pena di ricordare i versi di Ugo Foscolo a proposito di Niccolò Machiavelli: quel grande / Che temprando lo scettro a' regnatori / Gli allor ne sfronda, ed alle genti svela / Di che lagrime grondi e di che sangue.
Scuola di polizia
In campo economico i borghesi navigano a vista, impotenti di fronte a una crisi del valore di scambio che nega il loro sistema. In campo militare azzeccano meglio le previsioni, specie sotto l'incalzare della crisi, col pericolo di moti di piazza. Su idea del nomen omen Manganelli, l'attuale capo della polizia, si inaugurerà a Nettuno un Centro di Formazione per l'Ordine Pubblico. La nuova dottrina militar-sbirresca non prevede più schieramenti di agenti armati fino ai denti in prima linea tipo Genova 2001, ma piccoli nuclei d'intervento mobile, agili cellule poco visibili, mentre il grosso della forza d'urto viene tenuto tatticamente nascosto agli occhi del popolo e agli obiettivi di troppi aggeggi atti a fotografare.
2006: Nous
les zonards voyous
2001: Genova,
o delle ambiguità
Cronache da basso impero
Il proprietario di un prestigioso villaggio turistico australiano, ha deciso di prendere di petto la crisi mondiale del turismo: organizzerà per i turisti orge sfrenate a tempo pieno. Sembra che l'iniziativa stia riscuotendo successo tra i riccastri ammosciati dalla caduta del saggio di profitto. Il fascino discreto della borghesia era un surrealistico sfottò di Buñuel verso una classe ipocrita che aveva già perso da un pezzo la sua funzione propulsiva. Oggi, chiusa in sé stessa come classe semplicemente inutile, essa non può far altro che attendere come può L'Angelo sterminatore.
2005: Una vita senza senso