Newsletter numero 152, 19 novembre 2009

Movimenti di testa e di pancia

La borghesia ha festeggiato rumorosamente i vent’anni dalla caduta del muro. Che, tra l'isteria dei sinistri paventanti un Quarto Reich e la stupidità dei destri inneggianti allo Spirito Tedesco, nessuno era riuscito a prevedere. Mentre gli ideologi (la testa) avevano guardato ad un futuro in cui non avevano affatto creduto, il futuro era loro precipitato addosso nella veste di una massa (la pancia) transitante sotto lo sguardo sbigottito degli sbirri orientali e dei grassi cittadini occidentali. Una pancia fatta di sacchetti di plastica che muoveva vuota verso Occidente e tornava ad Est piena ("di banane e di riviste porno", dissero gli ineffabili pennivendoli). Incurante di essere o no rappresentata al futuro Bundestag o di cosa avrebbe pensato Hegel sul nuovo Stato. Impotenti comunque tutti, testa e pancia, a capire perché mai dopo vent'anni si stia peggio di prima.

1989: Volantino sul crollo del muro
1989: Era ora: con il Muro di Berlino crolla miseramente la lunga mistificazione staliniana

Un punto di svolta

Attiva e decisa, la Turchia si muove ormai come potenza locale, consapevole della sua crescente importanza geopolitica. Ha preso posizione contro l'invasione di Gaza da parte di Israele; ha vietato il suo spazio aereo durante le recenti manovre Nato; ha mostrato un'apertura verso Hamas; ha firmato con l'ex arcinemica Armenia un protocollo d'intesa; ha intavolato colloqui per un avvicinamento con Siria e Iran; ha preso contatti con la popolazione turcofona dal Caucaso allo Xinjiang, spiazzando persino il governo cinese. Tutte mosse di un vasto giuoco geostrategico che coincidono con la sua storica vocazione euroasiatica. Voltando le spalle ad una Unione Europea Ottusa e inconsistente. Insomma, un "paese amico" che all'interno dello schieramento occidentale sta diventando assai scomodo.

2008: L'Europa virtuale e i nuovi attrattori d'Eurasia: la Turchia come fulcro dinamico

Si vis bellum, para pacem

L'integrazione tra i diversi tipi di industria e l'estrema socializzazione del lavoro per noi sono già sintomi di transizione ad altra forma sociale. Ma nella presente si manifestano rovesciate, mero supporto della mercificazione totale. La costruzione in molti Paesi asiatici di cargo civili rapidamente convertibili in navi da guerra trova corrispondenza in un significativo spot pubblicitario per il reclutamento delle Forze Armate taiwanesi. In una sequenza hollywoodiana, aerei, carri e navi transformer diventano scintillanti robot. Un bambino saluta militarmente il nuovo videogame.

Spaccio di ideologia

Il programma Constellation varato da Bush per il ritorno sulla Luna e la "conquista" di Marte sarà interrotto. Più che di Marte si trattava di una conquista dei crani, pura propaganda (e ovviamente business) a colpi di tecno-ideologia, ma si è rivelata troppo costosa per i tempi che corrono. A dispetto degli affaristi della NASA, Obama avrà in cambio maggiori fondi per l'Education. Prenderà così due piccioni con una fava: chiuderà uno stolto progetto mangiadollari e continuerà la campagna ideologica con uno strumento come il rincoglionimento scolastico, senz'altro più economico e più efficace.

1999: Scienza e rivoluzione (Balle spaziali)

Super Obama

In un afflato di ottimismo orientaleggiante, Super-Obama ha dichiarato alla platea dei Paesi dell'APEC: "Una marea crescente solleva tutte le navi". Ma, mr. President, il suo ministro del tesoro mr. Geithner le avrà pur detto che questa non è una marea ma una super-crisi che gli esperti hanno chiamato "tempesta perfetta". E il suo segretario di stato mrs. Clinton le avrà pur riferito, di ritorno da Pechino, che il tradizionale trucco americano del super-protezionismo interno e super-liberismo per gli altri ormai non lo digerisce più nessuno, Cina in testa. Oltre tutto è un tantino controproducente dire ai super-esportatori cinesi: "non contate sui consumi americani", accampando il livello della super-disoccupazione USA. Il suo paese ha un super-debito con la Cina e questa, oltre al complementare super-credito, ha anche una super-riserva in dollari, vi terrà d'occhio. Qualche super-problema? Hollywood, anticipando le tendenze meglio degli economisti e dei sociologi, farà super-bingo con il film super-apocalittico 2012 per il quale si prevedono super-incassi.

2008: Capitalismo che nega sé stesso ("La tempesta perfetta")

Sorvegliare e annientare

"Punire e rieducare" diceva una volta la borghesia di fronte a quelle che considerava "devianze sociali". Oggi la sovrappopolazione relativa rispetto al tempo di lavoro disponibile è in aumento, e cresce in via del tutto naturale anche la sovrappopolazione carceraria. La "rieducazione" passa in ombra, il problema carcerario diventa l'ennesima "emergenza". E siccome la fabbrica sociale di criminalità non è riformabile, ecco che scatta l'annientamento. In Italia quest'anno sono stati sessanta i suicidi in carcere, senza contare i tentativi. Centocinquanta i morti per cause non naturali. Sovraffollamento, certo, al quale guarda con cupidigia la lobby dell'edilizia carceraria in attesa dei campi di concentramento all'americana. E i sinistri che piagnucolano sulle riforme avranno i loro bravi cantieri.

Teologia della sostenibilità

E' stato presentato il Piano strategico per la mobilità sostenibile, Roma libera dal traffico. Alla comicità del titolo - che ripesca l'ossimoro putrefatto del "capitalismo sostenibile" - si aggiunge quella degli slogan pronunciati. Il sindaco di Roma, non essendo più disponibile alcuna Religione o Filosofia a confortare i terrori ancestrali dell'uomo, si è inginocchiato all'altare della Scienza proclamando tra fumi di incenso e ossido di carbonio: "Voglio che Roma sia un laboratorio per le tecnologie più avanzate"; e più avanti, evidentemente in preda a contorsioni rituali, ha proferito il Verbo: "Vedo... vedo una città radiale". La profezia però è alquanto scadente e vecchiotta. Urbanisti ed ingegneri dei trasporti rincorrono da sempre il caos metropolitano tentando di mettere toppe alla sua crescita cancerosa, senza alcuna speranza di successo.

2002: Decostruzione urbana

Patologia professionale

Nella enorme base militare di Fort Hood, fra i soldati presenti ve ne sono di quelli che tornano dalla guerra un po' suonati e di quelli che la guerra non la vorrebbero proprio fare. Per questo c'è un centro psichiatrico interno. Uno degli addetti era il maggiore Malik Nadal Hasan, psichiatra di origini palestinesi. Saputo di essere destinato in Iraq, il soldato ha dato il via a un suo personale fronte fra i tanti della politiguerra americana, uccidendo 13 commilitoni e ferendone una trentina. Meno dei 75 che dal 2003 a oggi si sono tolti la vita da sé. Ferito e arrestato, Hasan dovrà spiegare il suo gesto, ma la risposta ufficiale è già stata diramata: "disturbo mentale". Come quello dei suicidi. O dei killer che tornano "disturbati" dalle macellerie di civili in Iraq o Afghanistan.

2002: L'importanza del movimento americano contro la guerra
2005: Una vita senza senso

L'aria che respiriamo

Tenteranno di privatizzare l'acqua. Si potrebbe dire: capitale privato e pubblico ci disgustano allo stesso modo. Ma la proprietà privata ha per sua natura quella di privare qualcuno di qualcosa se non paga. Ora i testi canonici ci dicono che ogni merce è venduta al suo valore a meno che non sia indispensabile e inaccessibile come l'acqua nel deserto. Allora quella merce non ha prezzo. Carl Bark, nel 1952, disegnò la storia del Cimiero vichingo: chi lo trova sarà padrone dell'America scoperta da Olaf l'Azzurro. Paperino, cimiero in testa, esclama: "Mia sarà l’aria, l’aria che tutti respirano e che dovranno pagarmi! E tutti dovranno avere uno spirotassametro per controllare quanta aria consumano e pagare di conseguenza!". Ci siamo quasi: lo spirotassametro, che idea.

District 9 è il mondo

Johannesburg, 1982: da un'astronave in avaria sbarcano centinaia di migliaia di alieni stremati. Le autorità non sanno ovviamente escogitare di meglio che un campo profughi, un grande slum che si affianca a quelli esistenti dove vivono i neri. Qui sorge "il" problema: dopo quasi trent'anni di impossibile "integrazione", gli alieni terrestri entrano in conflitto con quelli extraterrestri rivendicando il diritto a un trattamento preferenziale. Intanto le popolazioni dei rispettivi slum sono cresciute e la deportazione degli extraterrestri diventa inevitabile (viene ventilata persino un'ipotesi di sterminio con la distruzione delle uova spaziali). Tra Science fiction e tecnica da film-verità, l'allegoria dell'esordiente sudafricano Neill Blomkamp traspone su pellicola il problema invariante dell'invasione aliena.

2001: Rottura dei limiti d'azienda (il Capitale e le migrazioni umane)

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