Newsletter numero 226, 10 dicembre 2017
Moneta-petrolio
Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro, capo del governo "socialista", ha minacciato di bloccare le elezioni dell'anno prossimo se non verrà tolto l'embargo commerciale da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati. Per un democratico, minacciare la sospensione della democrazia per una controversia politica con risvolti economici è una bella contraddizione, ma evidentemente Maduro è costretto ad usare le armi che ha. L'inflazione è giunta a livelli insostenibili e le manifestazioni antigovernative incalzano. L'accusa agli avversari di fomentare la crisi ha del fondamento ma in realtà non ha mezzi per contrastarli perché la sua corrente fa parte del problema: chi si appella alla democrazia deve sottostare alle sue leggi, che non sono una questione di maggioranze o minoranze numeriche ma di forza per plasmare consenso. Allo scopo di spegnere l'iperinflazione, ha annunciato il presidente, verrà creata una nuova moneta, "El Petro", una specie di Bitcoin, garantita dal petrolio che giace ancora nel sottosuolo e da uno staff di 50 specialisti che ne dovrebbero controllare il corso. E se invece fosse la prima moneta a svincolarsi dal controllo dello stato?
1968: Teoria della moneta
2004: Petrolio
I dispetti del presidente
Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti riconosceranno Gerusalemme come capitale di Israele traslocandovi l'ambasciata da Tel Aviv. Non serve a niente se non a provocare i palestinesi e quindi gli USA saranno il solo paese al mondo a prendere una decisione simile. Trump aveva appena firmato la legge che impedisce ai cittadini di alcuni paesi (quasi tutti islamici) di entrare negli Stati Uniti. Altra presa di posizione simbolica di valenza nulla: ad esempio, fra i paesi elencati non c'è l'Arabia Saudita che, secondo i servizi segreti americani, ha preso parte direttamente agli attentati delle Torri gemelle e del Pentagono. Sono ormai molte le occasioni in cui il presidente della massima potenza mondiale si fa portavoce di questo riassetto simbolico. Visti uno per uno questi "dispetti" lasciano il tempo che trovano, ma nell'insieme mostrano come la superpotenza di un tempo si chiuda a riccio in difesa del residuo potere globale. Segno che è residuo, appunto.
2016: Donald Trump e la politica estera di un ex colosso imperialista
2016: Donald Trump e l'isolazionismo americano
2017: Ancora Trump
Taiwan cancella il grande macellaio?
Il parlamento di Taiwan ha votato a favore della rimozione di tutti i monumenti eretti in memoria di Chiang Kai-shek, capo del Kuomintang, il partito nazionalista cinese che condusse una guerra spietata contro i comunisti. Il grande massacro era iniziato negli anni '20 del secolo scorso, quando la Terza Internazionale aveva dato l'ordine di fare fronte unico con il partito nazionalista, fino a far confluire i comunisti al suo interno come corrente. Nel 1927 i comunisti erano poi stati espulsi ed era iniziata la terribile guerra civile (da 20 a 35 milioni di morti a seconda delle fonti). Il nazionalismo cinese, relegato nell'isola di Taiwan dal 1949, anno della sua sconfitta militare, era stato mantenuto in vita dagli americani in funzione anticomunista. Oggi la quasi totalità della produzione taiwanese è delocalizzata nella Repubblica Popolare Cinese e, come si sa, le merci sono un'artiglieria pesante cui non resiste nessuna Grande Muraglia, figuriamoci se potevano resistere dei mausolei.
1953: Malenkov-Stalin: toppa, non tappa
Siamo già alla sperimentazione
Non molto tempo fa si parlava di "reddito di cittadinanza". Doveva essere una misura moraleggiante, egualitaria, per mettere tutti i cittadini, fin dalla nascita, di fronte a pari opportunità, indipendentemente dal reddito della famiglia. Poco per volta e abbastanza velocemente il reddito paritario, di fronte al dilagare della disoccupazione e della povertà, è diventato "reddito di base" per garantire la sopravvivenza a chi rimane senza reddito e quindi la sopravvivenza al sistema di produzione-consumo basato sullo sfruttamento. In tale contesto si stanno sperimentando varie soluzioni in California, Finlandia, Olanda, Spagna, Scozia, Svizzera, Canada. Per il momento si tratta di esperimenti condotti quasi tutti su poche migliaia di indigenti, ma sono stati realizzati in vista di provvedimenti legislativi da generalizzare. L'opposizione al reddito di base è abbastanza agguerrita fra politici ed economisti, ma è evidente che si renderà sempre più necessario fare in modo che i consumi non scendano al di sotto di una certa soglia.
2009: Reddito di cittadinanza
2016: Distribuire soldi alla gente con gli elicotteri
Tulipani, monete, fiducia (prima curva esponenziale)
La quotazione del Bitcoin, moneta cosiddetta virtuale, ha superato i 16.000 dollari. Nel campo della speculazione ha battuto quasi tutti i primati di incremento del prezzo. Solo i tulipani dell'Olanda del '600 resistono in prima posizione. Per Marx la moneta era l'oro o la sua rappresentazione cartacea convertibile. Oggi si parla di moneta in una decina di accezioni diverse, nessuna delle quali convertibile. Sempre che abbia senso parlare di convertibilità o meno nel caso delle monete attuali. Che sia un oggetto o una promessa, la moneta funziona come mezzo di scambio basato sulla fiducia in chi la emette. Perciò se il Bitcoin "vale" 16.000 dollari, vuol dire che qualcuno ha fiducia in qualcosa che gli garantisca qualche corrispettivo. A meno che questo qualcuno non abbia deciso di puntare sulla moneta elettronica come si punta alla roulette. In tal caso c'è qualcosa da capire: le monete virtuali sono già di 1.300 tipi e la loro capitalizzazione totale ammonta a circa 300 miliardi di dollari, evidentemente il nuovo bisogno di moneta è più forte del bisogno di fiducia; oppure la fiducia nello stato è calata così in basso da far preferire la fiducia in un algoritmo; oppure al possessore di capitale non importa nulla della fiducia e specula a orizzonte immediato; oppure le tre cose insieme.
2005: L'autonomizzarsi del Capitale e le sue conseguenze pratiche
Big Data o l'intelligenza diffusa (seconda curva esponenziale)
Il mercato dell'Intelligenza Artificiale è in fermento. È dalla fine degli anni '80 del secolo scorso che, nel mondo dell'informatica, si rincorrono potenza di calcolo e capacità di elaborazione del software. Ovviamente ci sono dei limiti, ma nel frattempo un nuovo fronte si è aggiunto: la raccolta dei dati. Un semplice elenco di persone, cose o relazioni, ordinato secondo determinati criteri, è già di per sé un elemento "intelligente" che può fornire più informazione di quanta ne contenga la somma dei suoi singoli componenti. Può ad esempio fornire indicazioni sulle vendite future a partire dalle caratteristiche sociali dei consumatori di un supermercato. Ora, il problema della previsione è sempre stato argomento di frontiera per i ricercatori; e se adesso risulta che un intero mondo di dati, collezionabili con estrema facilità, è disponibile gratuitamente, è certo che il capitalismo non si lascia scappare l'occasione. Gratuitamente per quanto riguarda i singoli fornitori inconsapevoli di dati, ma a pagamento da parte di chi li raccoglie e li vende. L'intelligenza Artificiale, rimasta nell'ombra per tre decenni, rispunta fra i Grandi Spioni del commercio on line e dei social network. Per questo cresce in modo esponenziale la centralizzazione del capitale nel settore.
2000: Massimo di centralizzazione
2013: Marcati sintomi di società futura
Terre rare (terza curva esponenziale)
La Cina è il maggior produttore mondiale di terre rare, minerali che servono all'industria, specie quella che produce merci ad alto contenuto tecnologico. Da una posizione di quasi monopolio la Cina ha fatto per un certo tempo una politica morbida, senza esercitare troppa pressione sui pochi concorrenti. Ma l'aumentato bisogno di terre rare ha fatto aumentare comunque i prezzi, per cui sono diventate competitive le miniere australiane che hanno un rendimento inferiore. Lo stesso discorso vale per altri minerali rari o localizzati in pochi grandi giacimenti (Litio in Bolivia, Cobalto in Congo, ecc.). Si prevede quindi un aumento dei prezzi e della rendita, per cui le borse, anticipando la tendenza, registrano un'impennata di prezzi nel comparto minerario.
2012: Energia e materie prime
La corsa interrotta (quarta curva esponenziale)
La crisi cosiddetta dei "subprime" è una crisi sistemica durante la quale i prezzi delle materie prime sono crollati. L'andamento storico che la nostra corrente definì "Mineralizzazione della società" è ben visibile nel grafico che mostra gli incrementi annui: l'andamento esponenziale della curva si interrompe nel 2008 quando scoppia la bolla finanziaria, precipita ai livelli medi di dieci anni prima per poi risalire, senza però raggiungere il livello ante-crisi (la piccola risalita non è giustificata da un relativo aumento della produzione). È significativo il fatto che le curve dei differenti beni tendano a sincronizzarsi intorno al picco e al collasso, segno che rappresentano una speculazione e non un rapporto con i prezzi di costo. È la vittoria del capitale fittizio nel disperato tentativo di ricavare denaro solo dal denaro.
2008: Non è una crisi congiunturale
2014: Verso il collasso epocale