Newsletter numero 156, 10 febbraio 2010
Tonnellate di grano... che affamano il mondo
Procede spedita la mineralizzazione della società a scapito della produzione di cibo. A confermarlo è l'Earth Policy Institute che, sulla base dei dati forniti dal Dipartimento dell'Agricoltura degli USA, rivela che nel 2009 un quarto della produzione statunitense di cereali è stato trasformato in carburante: 107 milioni di tonnellate con cui si potrebbero nutrire per un anno 330 milioni di persone, un terzo degli affamati nel mondo.
2007: Perché
gli agrocarburanti affameranno il mondo
2008: Piccolo
bilancio sugli agro-carburanti
Invecchiamento precoce
Chi pensava che la Cina fosse la giovane speranza del capitalismo e il successore naturale degli Stati Uniti rimarrà deluso. I paesi a giovane capitalismo sono nati vecchi, immersi come sono nelle scorrerie globali del Capitale. Il China Daily, sulla base degli ultimi dati, considera il settore immobiliare cinese over-heated, surriscaldato. Insomma, si paventa un'altra bolla mondiale come quella dei mutui subprime, cioè sempre valore trasformato in rendita. Il timore è fondato: la Cina ha comprato buoni del debito americano per 800 miliardi di dollari e ha riserve nella stessa valuta per un pari ammontare. Contribuisce quindi alla creazione planetaria di moneta come un qualsiasi paese finanziarizzato. E infatti lo stesso governo di Pechino sa bene che la produzione per l'esportazione è ormai vicina a limiti fisici e che l'utilizzo interno dell'enorme massa di capitali provocherà un impatto tremendo sulle risorse del pianeta. Ma non ci può fare niente.
2009: Accumulazione e serie storica
Capitalismo che nega sé stesso
La Apple sforna l'iPad, versatile e multimediale. Lo sviluppo tecnologico del "libro elettronico" e l'approccio ad esso dei potenziali utilizzatori è più o meno paragonabile a quello nei confronti del libro di carta all'epoca di Gutenberg nel '400. La morte della carta, e del mondo industrial-commerciale che le sta intorno, è frenata solo dalla difficoltà di riconversione delle fonti di profitto. Molte aziende della catena carta-tipografia-libreria chiuderanno. Il capitalismo diventa sempre più leggero nella produzione e sempre più pesante da sopportare.
2009: Catene allo sviluppo della forza produttiva sociale
Rabbia metropolitana
Prima che scoppiasse l'incendio delle banlieues francesi pubblicammo l'articolo Una vita senza senso, nel quale i sintomi di rivolta urbana erano attribuite allo sfacelo capitalistico, qualunque spiegazione contingente fosse accampata dai protagonisti. A Marsiglia circa 500 algerini, dopo la sconfitta calcistica (Egitto contro Algeria), si sono scatenati in danneggiamenti e scontri con la polizia. Altri incidenti sono avvenuti a Lione e Tolosa. A Parigi la polizia pattugliava gli Champs-Elysées. Lo spettacolo non è più un ammortizzatore sociale ma una causa di disordine. I dannati senza-riserve delle metropoli insorgono e lo Stato non può fare altro che decretare il coprifuoco. Sa quanto poco basti per innescare una catena sociale che trascenda tifoserie e nazionalismi.
2005: Una
vita senza senso
2006: La
banlieue è il mondo
Per non fare la fine di Enrico, di Aldo, di Giulio (con tutta la DC) e di Bettino (con tutto il PSI)
Dinanzi al parlamento israeliano, scandendo le parole come uno scolaretto ansioso di mostrare che ha imparato la lezione, Berlusconi proclama l'amicizia universale per Israele. Plaude ai bombardamenti a Gaza. Si scaglia contro l'Iran, di cui fino a questo momento l'Italia è primo partner commerciale d'Europa. Sopporta l'attacco al suo uomo Bertolaso, incauto critico degli USA ad Haiti. Cerca di recuperare il rapporto con la Chiesa dopo i pasticci alla puttanesca e i bidoni al suo Giornale. Fra poco se la prenderà con la Cina e rinnegherà i cari amici Putin e Gheddafi. Era un po' preso di sé, ma alla fine gli han fatto capire a chi serve questa italica portaerei proiettata sul Mediterraneo.
2003: Teoria e prassi della nuova politiguerra americana
Fuori o dentro...
Un emendamento della maggioranza al recente disegno di legge sul Lavoro, collegato alla Finanziaria, prevede la possibilità di assolvere l'ultimo anno dell'obbligo scolastico come apprendisti in azienda. Sembra un un modo come un altro per alleggerire la pressione della popolazione studentesca di fronte ai tagli alla scuola. Di certo il progetto è ipocrita quanto quello di chi vorrebbe aumentare gli anni di studio per diminuire le prospettive di restare disoccupati.
2003: L'estinzione
della scuola e la formazione dell'uomo sociale
2006: La
legge della miseria crescente
2009: Disoccupazione
False alternative
La CGIL va al suo 16° congresso con due documenti. La sinistra sindacale interna promuove quello intitolato La CGIL che vogliamo. Non vi sono differenze sostanziali. Entrambi, ad esempio, continuano a chiamare alla "lotta per il lavoro", proprio mentre il lavoro necessario alla produzione diminuisce irreversibilmente. Sarebbe assai più realistico un semplicissimo programma: salario ai disoccupati e drastica diminuzione della giornata lavorativa, da conseguire con potenti scioperi. Ma nella CGIL non esiste una "sinistra sindacale", ci sono solo correnti omogenee, di cui una è impegnata a recitare il ruolo di elemento democratico in un congresso scontato nel quale la base incazzata non conta niente.
1997: Diritto al lavoro o libertà dal lavoro salariato?
Sciopero parziale
Famiglie, tribù, nazioni: fattori che ebbero un ruolo importante nello sviluppo della società umana, oggi si ripresentano come feticci, in attesa che la forza della rivoluzione proletaria mondiale li estingua. Il primo Maggio del 2006, al grido di "Sì se puede", centinaia di migliaia di lavoratori "indocumentados" degli USA scioperarono per far sentire il loro peso nella società. Oggi in Italia sta prendendo piede una proposta simile, ma i sinistri aderiscono agli slogan liberal e interclassisti dell'antirazzismo, mentre la CGIL si smarca subdolamente nicchiando. L'imbonimento è completo: nella fraterna divisione sociale del lavoro la fraternità di classe è disinnescata. Almeno per ora.
1993: Il capitalismo è marcio!
Indistinto Centro
Italia, Italia, matrice del trasformismo, o del cambiar di schieramento a seconda del vento che tira. Maestra in questo sport, la borghesia più vecchia e decrepita del mondo. A Pozzuoli, un certo Pasquale Giacobbe è riuscito a raggiungere la perfezione del versipelle: consigliere regionale con i voti del centrosinistra è anche sindaco con quelli del centrodestra. La Regione Campania vuole espellerlo per doppio incarico. Vedremo. Per ora abbiamo un bell'esempio di "convergenza al centro", qui inventata secoli prima che i matematici ne dimostrassero l'inevitabilità.
1946: La classe dominante italiana e il suo stato nazionale
Raddrizzare i grattacieli agli architetti
Non vanno sempre d'accordo archistar e immobiliaristi. Il costruttore Salvatore Ligresti vuole modificare il progetto del grattacielo ricurvo di Daniel Libeskind per il quartiere milanese City Life, perché "una torre storta costa di più". Come un contenuto che non corrisponde più al suo involucro, le potenzialità dirompenti della forza tecnico-produttiva, capaci di ben altre forme che inutili grattacieli ricurvi, soffocano in banali questioni di costi e ricavi, contribuendo così a riempire il mondo di gaddiani Rettangoluzzi Razionali.
2002: Decostruzione
urbana
2002: La
dimora dell'uomo